Genesi 32:1 Giacobbe continuò il
suo cammino e gli vennero incontro degli angeli di Dio. Dopo i fatti della
primogenitura e la benedizione usurpata, Giacobbe ritorna con tutto il suo
seguito a casa. Qui deve affrontare l’incontro col fratello Esau, che a suo
giudizio serba rancore per l’inganno subito. Lo stato d’animo di Giacobbe è
molto ansioso, non sa trovare il modo come presentarsi poiché teme un atto di
aggressione da parte di suo fratello, per cui, i suoi pensieri agitano il suo
cuore. Giacobbe, così si rivolse a Dio, dicendo: Genesi 32:11 Liberami, ti prego, dalle mani di mio
fratello, dalle mani di Esau, perché io ho paura di lui e temo che venga e mi
assalga, non risparmiando né le mie mogli né i miei figli. Al termine,
cercò in tutti i modi di perdere tempo, così mandò avanti i suoi servi
raccomandando loro di dire a Esau che Giacobbe voleva offrirgli dei regali,
per il rispetto che gli doveva e per la proposta di riconciliazione che si
apprestava a chiedere. Genesi 32:25 Giacobbe
rimase solo e un uomo lottò con lui fino all’apparire dell’alba. Questo
verso parla di un uomo che si era avvicinato a lui, ma che in seguito, Giacobbe
dice, di essere Dio, Genesi 32:28 Allora
quegli disse: Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai
lottato con DIO e con gli uomini, ed hai vinto. La domanda che ci facciamo.
E’ possibile che Giacobbe abbia vinto lottando con Dio? Sebbene lo scritto lo
afferma, si deve fare una più attenta analisi sulla lettura dei versi
precedenti, poiché, al verso 32:1 dicono che gli vennero incontro degli angeli
di Dio. Quindi, Dio mandò degli angeli. Poi, Giacobbe ha lottato con un uomo
misterioso non identificato ma che mostrò essere un divino. Su questo proposito,
sappiamo che gli angeli si manifestano anche in carne, mentre è scritto che,
Dio è Spirito ed è apparso sulla terra in Spirito, quando Mosè lo incontrò sul
monte Sinai e dopo, quando Dio passò davanti a lui mostrandogli solo la Gloria.
L’uomo divino misterioso che combatté con Giacobbe era certamene un angelo di
Dio. Genesi 32:26 E quegli disse:
Lasciami andare, perché sta spuntando l'alba... Ci chiediamo, avrebbe avuto
Dio paura del giorno? Il fatto che l’angelo, uomo, abbia dichiarato che
Giacobbe aveva vinto contro Dio e gli uomini, si ipotizza che si riferisca alla
tenacia che ha avuto Giacobbe nel volere a tutti i costi essere benedetto e
quindi protetto, per quella circostanza di incontrare suo fratello. Infatti, se
per enfasi, egli lottò con gli uomini, essendo il divino uomo, per enfasi egli
lottò con Dio, essendo, l’uomo divino. Nel complesso stato emotivo di Giacobbe vi
fu un ardito desiderio di incontrare suo fratello, talmente forte che era
pronto a contrastare ogni avversità materiale e spirituale che avrebbe tentato
di farlo desistere. Ricordiamo che: Giovanni 1:18 Nessuno ha mai visto Dio, l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è
quello che l’ha fatto conoscere. Dire che Giacobbe ha lottato con Dio, si
riferisce al fatto che Egli ha lottato con colui che ha mandato Dio, quindi,
con l’angelo di Dio, perché nessuno ha mai visto Dio. Il verso Genesi 32:31 Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è
stata risparmiata. Tuttavia, questa frase sarebbe in contraddizione di
quanto abbiamo detto sopra, che Giacobbe non abbia lottato con Dio. Come sia
possibile, allora, che Giacobbe ha visto Dio faccia a faccia e non sia morto o non
sia stato cambiato nel volto, come accadde a Mosè? Perciocché, questo ipotizza
che Giacobbe abbia capito di aver visto Dio, dopo che l’angelo gli cambiò il
nome in Israele, con autorità ma che, pur trattasi che sia stato l’angelo di
Dio. Due riferimenti possiamo trarre dal fatto che Giacobbe abbia detto di
avere combattuto con Dio e con gli uomini, che egli abbia combattuto contro Dio
perché il divino era un angelo e contro gli uomini, perché l’angelo incarnato era
un uomo. In riguardo e tornando al riferimento dell’incontro dei due fratelli, si
nota che non vi fu spazio di discutere delle cose del passato o di rivendicare
i diritti e le offese, ma il loro cuore fece da protagonista e dominò al di sopra
d’ogni risentimento dando favore all’affetto con un abbraccio di amore e di
riconoscenza fraterna. Esau mostrò tutta la saggezza che un uomo possa avere e
la tenerezza di un cuore unico, mentre Giacobbe, con la sua umiltà, acquistò
credito nel cuore di suo fratello. L’amore vinse e regnò dentro il cuore di
ciascuno di loro e Dio si compiacque di vederli abbracciati, poiché, il bene
trionfò sul male.
Pace e fede nel Signore