Quando si
vuole valutare la capacità di una persona si guarda, di solito, il suo
curriculum. In questo, sono elencati tutti i raggiungimenti di conoscenza e le acquisizioni
attitudinali di un dato percorso ma nulla in riguardo alla propria virtù, anzi,
proprio questo dato, considerato di valore strettamente personale, non è lecito
esporlo pubblicamente. Queste due informazioni, uno sul merito della capacità raggiunta
e l’altro sul sentimento intimo, sono due elementi paralleli ma di senso contrario,
mentre l’uno, mostra la qualità l’altro la nasconde. Da questo ultimo
sentimento, che si vuole tenere nascosto, Gesù, chiama in causa l’integrità
della personalità che vuole che sia come quella dei piccoli fanciulli, condizione
necessaria per potere essere grandi nel regno dei cieli. Un atteggiamento che
si avvicina a questo tipo di personalità riflessiva e onesta è espresso
dall’uomo alla fine della sua vita, ove afferma che la saggezza e l’umanità, sono
i caratteri principali che portano a concretare il segreto del vivere
correttamente. A possedere questo corretto comportamento, secondo i principi
dettati da Gesù, ci si arriva troppo tardi. Così, ci troviamo di fronte ad una inadeguatezza,
quando leggiamo il giudizio che Gesù dà di essere come piccoli bambini. Tra quello che leggiamo in Matteo 11:11 In verità io vi dico che fra i nati di
donna non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il battista; eppure il più
piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui, e quello che leggiamo in Matteo
18:4 Chi pertanto si farà piccolo come
questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli. Non si capisce
il perché Giovanni il battista, considerato da Gesù, il più grande tra i nati
di donna, sia considerato il più piccolo del regno dei cieli, mentre chi è
piccolo come un fanciullo è considerato il più grande nel regno dei cieli. Come
possiamo intendere la logica tra questi due esempi? Incominciamo a dire che
Giovanni il battista, fu un profeta così umile da preferire di vivere nel
deserto, separato dalla società. Questo suo umile modo lo distinse da tutti gli
altri profeti, ma soprattutto perché, specificatamente, è stato l’inviato di
Dio per uno specifico scopo. Nel corso del suo ministero, tuttavia, egli fu
anche un grande accusatore, avendo messo a nudo l’adulterio del re
Antipa con sua cognata Erodiade, moglie del defunto re Filippo mentre predicava le vie del Signore. Dobbiamo anche esaminare la differenza
che esiste tra Giovanni il battista e i piccoli fanciulli. In Giovanni vediamo
una umiltà che, pur secondo le vie del Signore, egli aveva capacità di
intendere e di volere, poiché accusava l’adultera, facendone una questione di
grave torto morale ma nello stesso tempo si discostava dal mandato ricevuto da
Dio, quello di preparare la strada per Gesù, il Messia. Avrebbe, forse, dovuto
predicare le vie del pentimento per la salvezza, lascando a Dio che operasse per
mezzo di Gesù? Dio lo sa. Vi sarebbe anche una indiscrezione indiretta, che
agli occhi dell’uomo creerebbe un caso, quella che egli, dubitò se Gesù fosse
stato veramente il Messia quando mandò a dire se ne avrebbe aspettato un altro.
Certo è, che pur avendo egli avuto una terribile fine, non possiamo dire nulla
sul suo ministero né sul suo carattere, ma rifarci al giudizio di Dio. In
riguardo ai fanciulli, certamente la loro ingenuità si discosta dal pensiero
dell’uomo con capacità di intendere e di volere. Il punto saliente è quello che
pur avendo questa capacità di intendere, se l’uomo riuscisse ad abbassare la
sua mente a quella dei fanciulli, ecco acquisterebbe la grandezza che Gesù
richiede. Si dovrebbe, come ultima analisi, allontanarsi dalle disquisizioni
del mondo, ma nelle eventualità di affrontarle, valutarle con il sentimento
divino. Per raggiungere questa posizione, c’è molta strada da fare, tuttavia, se
Gesù disse che si deve essere come i fanciulli, vuol dire che ci si può. Per
questo, Egli, ci ricorda di porre l’altra faccia. Diversa è la raccomandazione di Gesù, che fa
agli apostoli di essere umili ma astuti come serpenti, quel tipo di
comportamento appartiene ai difensori, ai combattenti, come Giovanni Battista.
Pace e fede
nel Signore