venerdì, ottobre 18, 2019

IL PECCATO DI SAUL E DI DAVIDE


         Se, umanamente, potrebbe essere facile dare un giudizio per i peccati commessi dai due re di Israele, molto arduo se non impossibile, risulterebbe capire il giudizio divino che Dio ha riservato ai suoi unti. Certo è, se si guardassero i fatti, a nostro giudizio, peserebbero più quelli di Davide che quelli di Saul, tuttavia, è d’uopo osservare le motivazioni che hanno portato a peccare questi grandi personaggi che sono parte rilevante del ministero di Dio. Consideriamo, quindi, alcuni episodi che potrebbero darci una spiegazione del diverso giudizio di Dio scaduto sopra la vita dei due unti. Se, da un lato, Saul commise due peccati di disubbidienza e forse tre, di avere interpellato una chiromante, Davide, dal canto suo, commise un adulterio e fu mandante di un omicidio, il quale, quest’ultimo, secondo la nostra norma penale, vale come omicidio. Sembrerebbe, allora, che Davide che ha commesso un reato più grave, abbia ricevuto una più mite pena, rispetto alla tragica morte di Saul. Condizioni che non possono passare inosservate se da una attenta disamina, le due vigente sono messi a confronto. Infatti, risulterebbe che i personaggi erano tutti e due di bell’aspetto superiore alla bellezza media, furono scelti da Dio e furono unti per comando di Dio. Ma quale è stata la differenza caratteriale o causale che ha permesso a Davide di ricevere il perdono da Dio mentre Saul ricevette una morte atroce uccidendo se stesso? Se consideriamo grave, il fatto che Saul sia andato dalla negromante e fece chiamare Samuel dall’Ades, cosa avrebbe dovuto ricevere Davide per avere perpetrato un omicidio?   Questo è un problema che non possiamo né risolvere né a sua volta giudicare, essendo che la mente umana è solo parte della proiezione dell’ombra di quella Dio trasmessa sull’uomo. Tuttavia, con logica terrena, concludiamo il dire che il peccato di Saul è stato prodotto dalla decisone del suo pensiero, cioè, Saul lasciandosi influenzare da satana, ha sottovalutato il comando di Dio, come, ai suoi tempi, fecero Adamo ed Eva, i quali, ricevettero pena eterna. Diversamente, il peccato di Davide è stato prodotto dalla debolezza della carne, la quale, è dipesa dalla struttura naturale del corpo umano creato da Dio, per cui, può essere posta a questa debolezza una attenuante, come in effetti Dio gliela concesse. In altra sintesi, non vi è stato un agente esterno che lo abbia convinto di contrastare il comando di Dio, come il cedere alle lusinghe di satana ma è stata la sua carne che ha ceduto ad altra carne, come fatto fisiologico intrinseco alla natura dell’essere umano. Per questo motivo, Davide, graziato dalla morte è stato punito con la maledizione della sua casa, mentre, per Saul la morte lo colpì maldestramente. Ed ancora, per ultimo, Davide, riconoscendo il suo reato lo ha confessato a Dio, mentre Saul, preferendo andare dalla chiromante ha ignorato imperterrito il comandamento di Dio. Da tutta questa storia, viene alla luce il fatto quando Davide chiese a Dio se potesse costruirgli un Tempio ed Egli non volle, avendo deciso di riservare quel compito a suo figlio Salomone. Ma quali potevano essere le ragioni di Dio di negare a Davide la costruzione del Tempio, essendo egli il suo pupillo? Semplicemente, essendo il Tempio, il luogo che doveva essere puro e santo, perché risedeva Dio, non poteva essere costruito da un uomo che si era macchiato di sangue.
Pace e fede nel Signore  


lunedì, ottobre 07, 2019

LA TERRA CORROTTA



               Genesi 6:11 Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era piena di violenza. 12 Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché tutti erano diventati corrotti sulla terra.
              La condizione del verso, Genesi 6:3, ove esprime la fase iniziale, ma pur grave, della corruttibilità è diversa di quella descritta nel verso Genesi 6:11, essendo che, la depravazione dopo la restrizione della vita, continuò sempre di più. E’ chiaro che Dio, dopo avere dato la restrizione della vita, si sarebbe aspettato il ritorno dell’umanità alle vie del Signore, ma ciò non avvenne, anzi la depravazione e l’idolatria arrivò ai puniti così estremi che fece esaurire la pazienza di Dio. Il fatto insolito da notare è che sia per riferimento ideologico o indiretto come soggetto attore è nominata la terra. Certamente la corruzione si riferisce agli uomini, ma in modo collaborativo, è stata richiamata la terra, essendo che, essa accoglie gli uomini corrotti, quindi, lei stessa come parte del creato, idonea di sentire il comando di Dio, avrebbe avuto l’obbligo di ascoltare la legge divina. Sebbene, il salario del peccato è la morte, Dio, esaminò l’umanità come fece dal principio quando lo Spirito di Dio girò intorno alla terra. Con questo atto di pazienza, trovò un uomo giusto di nome Noè, in cui, Dio decise di porre fiducia, la quale ne fu beneficiaria anche la sua famiglia. Genesi 6:13 Allora Dio disse a Noè: Nei miei decreti, la fine di ogni essere vivente è giunta poiché la terra, a causa degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra.  Ci facciamo una domanda: come mai, Dio, nutre affetto per la terra come usa amore per l’umanità? E’ chiaro che essendo la terra parte del creato, essa gode di una affezione da parte di Dio come l’architetto è geloso della sua opera. Questo affetto per la terra esiste fino a quando l’organizzazione o il piano di Dio è perfetto. Se non lo dovesse essere o con un correttivo del suo intervento non dovesse funzionare, Dio lo distrugge come l’architetto demolisce la casa pericolante. Nel caso in oggetto, Dio prima di distruggere l’umanità, vuole rimediare, dando una nuova possibilità all’uomo di redimersi, cosi cerca se almeno un uomo nella terra potesse avere le credenziali di ricevere la fiducia di Dio. Sia perché Dio lo ha permesso sia perché per mezzo della sua pazienza lo abbia cercato, il fatto dimostra che Dio ha trovato Noè degno della sua fiducia. Da questo quadro, scopriamo che le condizioni della sopravvivenza dell’umanità e quella della terra, sono in funzione della gravità della corruzione, essendo essa il metro dove fa scattare il campanello d’allarme, in cui, finisce la pazienza di Dio, la quale, distruggerà l’umanità compresa chi l’accoglie, cioè la terra.  Il decreto è una norma stabilita da Dio, trasgredendola si va alla rottura, cioè, alla morte. Sarebbe, quindi, come il punto di taglio del momento flettente della trave dell’architetto, che oltrepassando il coefficiente di sicurezza, si rompe. Questo ci dice ancora che il regno di Dio è governato si dalla volontà di Dio ma anche e soprattutto dalle norme che Egli impone e che, a sua volta, devono essere eseguite come quelle che Gesù eseguì ponendosi sulla croce sebbene, nel Giardino di Getsemani, chiese se quel calice potesse essere evitato. Tuttavia, la norma di Dio non è come quella della legge umana, essendo che, alla trasgressione, non vi è una pena ma un avviso di riflessione e di pentimento per l’uomo affinché ritorni ai suoi passi. La giustizia di Dio essendo superiore e santa, governa l’intero universo ma non sopporta la corruzione dell’umanità della terra che può scompigliare l’armonia del sistema universale. Da questo, ci accorgiamo che la terra e i suoi abitanti è sotto controllo continuo dall’occhio di Dio, per cui, la corruzione non è cosa nascosta ma esercita una pressione sulla bontà di Dio, la quale, può cedere in ogni momento.   
Pace e fede nel Signore

giovedì, ottobre 03, 2019

LA COLONNA DI NUVOLA


       

         E’ possibile che la dimensione terrestre possa contenere la dimensione divina, ovvero che la dimensione divina possa manifestarsi in quella terrestre? Da quello che sappiamo dal libro dell’Esodo sembra di sì. Il fatto che nell’apparizione della nuvola, vi sia stato Dio dentro di essa, suscita un mare di interrogativi e misteri.  Per capirci qualcosa, consideriamo due casi, in cui, Dio parlò attraverso la nuvola. Il primo in Esodo 16:10 Mentre Aaronne parlava …… ecco la gloria del Signore apparire nella nuvola. 11 E il Signore disse a Mosè. Il secondo in Matteo 17:5……, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo. Sebbene i due casi, si sono verificati lontani nel tempo, sappiamo che Dio, parlò dalla nuvola. Per questo modo di parlare di Dio, ci chiediamo: la nuvola, è uno dei mezzi con cui Dio entra nella dimensione del mondo o è la vista dell’uomo che è offuscata dalla nuvola, per non vedere la gloria di Dio? Tuttavia, Dio, non usò la nuvola, quando scese sulla terra nel momento della creazione e non la usò quando parlò con Adamo, nel Giardino. Da questo, si suppone che se, nel principio si poteva assistere alla sua presenza reale, è da pensare che dopo che l’uomo è caduto in peccato, Dio, usa la nuvola per manifestarsi sulla terra per non danneggiare l’uomo, ma si ipotizza anche che la usa per staccarsi dall’aria inquinata di questo mondo. Tuttavia, è da ricordare che Dio o la Parola, con due angeli si presentò ad Abramo in forma umana, prima di distruggere Sodoma e Gomorra. Mentre dopo, Dio lasciò i due angeli eseguire la sua volontà. Quindi, da quella assenza di Dio, su quello avvenimento, ci portano a pensare che Dio si presenti nel mondo, anche per mezzo della nuvola, ai fini di non contaminarsi, ove vede contaminazione. Ritorniamo, adesso, ad esaminare la nuvola che era presente quando il faraone decise di distruggere il popolo di Dio, in fuga. Esodo 14:19 Allora l'angelo di Dio, che precedeva il campo d'Israele, si spostò e andò a mettersi dietro a loro; anche la colonna di nuvola si spostò dalla loro avanguardia e si fermò dietro a loro. Si nota in questa vicenda, una tattica di guerra fatta dall’angelo, che mentre precedeva il popolo verso il mare si mosse per posizionarsi dietro al popolo contro l’esercito egiziano. Al suo spostamento si spostò anche la nuvola posizionandosi vicino, ove per tutta la notte gli Egizi vedevano la nuvola di fuoco e terribilmente minacciosa, Esodo 14:20, mentre dal lato del popolo era brillante. Apparve anche una colonna di fuoco che impedì all’esercito di muoversi contro gli israeliti, Esodo 14:24. Dalla colonna di nuvola, Dio, li mise in rotta, cioè, li sconvolse e li danneggiò facendo fuoriuscire le ruote dai carri. Un avvenimento più singolare che raro, ove non si capisce la presenza della nuvola e come da essa parlasse e operasse Dio. Spesso, nelle varie vicende dell’apparizione della nuvola, si sente la voce di Dio che proviene da essa, per cui, conterrebbe la sua Persona. Se è così, possiamo supporre che il regno di Dio, deve essere non lontano da noi, infatti, non sono pochi i casi in cui le cateratte del cielo si sono aperti e i profeti o uomini di Dio hanno visto cose ineffabili. Infatti, Paolo è arrivato fino al terzo cielo ma non sappiamo dove esso sia, quindi, resta, sempre un mistero, immaginare dove possa trovarsi il regno di Dio. La nuvola appare spesso, quando Dio veicola nel mondo e lo abbiamo visto nel libro del profeta Ezechiele, ove egli vide una grande nuvola e fuoco. Ezechiele 1:4 Io guardai, ed ecco venire dal settentrione un vento tempestoso, una grossa nuvola con un fuoco folgorante e uno splendore intorno a essa. Essa è anche un luogo di dimora ove Dio soggiorna nella terra. Esodo 40:35 E Mosè non poté entrare nella tenda di convegno perché la nuvola si era posata sopra e la gloria del Signore riempiva il tabernacolo.  La nuvola ha un compito importante e sarà anche il mezzo veicolare con cui, Gesù scenderà dal cielo.
Pace e fede nel Signore