lunedì, ottobre 09, 2023

IL PROFETA GIONA

 

 

È controversa l’interpretazione della disubbidienza del profeta Giona di non avere ottemperato il comando di Dio e di essere fuggito dalla sua presenza. L’allontanamento, spesso da molti predicatori interpretato come se il profeta avesse abbandonato la fede in Dio altro non è che un fuggire per una mancanza di coraggio che Giona ebbe di affrontare il difficile compito che Dio gli aveva comandato, essendo che, da solo non si sentì capace di rimproverare la popolazione di Nivive grande da essere attraversata in tre giorni. Come sappiamo questo atteggiamento di scoraggio e paura di eseguire l’ordine di Dio è capitato anche al profeta Mosè: Esodo 3:11 Mosè disse a Dio: Chi sono io per andare dal faraone e far uscire dall'Egitto i figli d'Israele? La stessa riluttanza si evidenzia in un altro profeta che rifiuta l’ordine di Dio: Geremia 67:6 Io risposi: Ahimè, Signore, Dio, io non so parlare, perché non sono che un ragazzo. 7 Ma il Signore mi disse: Non dire: Sono un ragazzo, perché tu andrai da tutti quelli ai quali ti manderò, e dirai tutto quello che io ti comanderò. La confusione che si crea è quando si legge che Giona si allontanò da Dio, in effetti Giona fugge per non ottemperare il comando di Dio ma per paura della difficile missione. Giona 1:3 Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis… In nessun verso è scritto che Giona ha perso la fede in Dio, anzi al contrario: Giona 1:9 Egli rispose loro: Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma. La sua paura era così grande che pagò il biglietto per fuggire con la nave a Tarsi credendo che Dio non lo avesse chiamato e quella stessa paura lo fece nascondere giù nella stiva della nave. Ma ecco l’intervento di Dio, conoscendo il cuore di Giona fedele ma poco coraggioso, da un lato lo modellò come fa il vasellaio e nello stesso, Dio, introduce un evento che avrebbe rispecchiato la risurrezione di Gesù per ogni tempo. Matteo 12:40 Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti. Come bene si nota Giona è ricordato da Gesù più per il suo soggiorno nel pesce che per la sua timidezza che lo portò a disubbidire Dio. Gloriosamente Giona fu scelto da Dio per profetizzare la risurrezione di Gesù, altro che allontanamento di fede verso Dio.  Dopo questi fatti Dio rinnovò il comando a Giona di andare a predicare a Nivive, dimostrazione che il rapporto tra Dio e Giona non ha avuto nessun indebolimento di fede se non modellarlo alla ubbidienza. Giona 4:2 …..Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato. Del male minacciato, si riferisce alla città di Nivive. Adesso Dio mostra una similitudine che rivela la realtà del suo amore verso Nivive in quanto l'ha perdonata: Giona 4:6 Dio, il Signore, per calmarlo della sua irritazione, fece crescere un ricino che salì al di sopra di Giona per fare ombra sul suo capo. Giona provò una grandissima gioia a causa di quel ricino. Della sua irritazione si riferisse allo stato d’animo pauroso di Giona che ora in questa circostanza come ebbe gioia del ricino che gli diede ombra, così Dio ebbe gioia di perdonare Nivive. Quindi Giona è stato strumento di Dio che pur essendo il profeta riluttante di ottemperare il compito, Dio, lo modellò e lo graziò facendolo immagine reale e profetica della risurrezione di Gesù.

Pace e fede nel Signore