lunedì, maggio 25, 2020

IL PETTORALE DEL GIUDIZIO



         Mosè, come veci di Dio sulla terra e Aronne come profeta, sono stati i due personaggi che hanno dato una svolta radicale al ministero di Dio nel vecchio Testamento e fino a oggi, rimangono titolari della liberazione del popolo di Dio dalla schiavitù d’Egitto. I loro caratteri vengono messi alla luce, sin dal primo mandato che Dio diede loro di eseguire precise manifestazioni di prodigi straordinari sia di convincere il faraone a liberare gli israeliti ma soprattutto far conoscere a lui il vero Dio vivente. Non essendo Mosè di facile favella, Dio, diede ad Aronne il compito di parlare per lui al faraone e al popolo. Oltre ad essere insignito profeta, Aronne fu nominato capo stipite dei sacerdoti di Dio. Ebrei 5:4 Nessuno può attribuire a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Si nota che i due personaggi, si attennero da subito a osservare fedelmente tutto quello che il Signore comandava loro di fare nei confronti del faraone, ma anche furono pazienti a sopportare critiche e insulti dal loro stesso popolo. Tuttavia, da questa loro esemplare condotta verso Dio, non si capisce come Aronne, nel momento più drammatico, abbia omesso di contrastare il popolo di Israele nel momento, in cui, Mosè tardò a scendere dal monte del Signore. Il popolo gli chiese di foggiare un idolo, esattamente, un vitello d’oro ma Aronne, non si oppose, con fermezza, alla loro richiesta idolatra. Esodo 31:23 Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa……. Esodo 31:24 Allora io dissi: Chi ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello. Sembra quasi che Aronne abbia acconsentito di foggiare l’idolo, indirettamente, quando disse chi ha dell’oro? Questa disponibilità di fabbricare un idolo, non fa che lasciarci delusi, in riguardo alla credibilità del suo integerrimo carattere che, come sacerdote prescelto e per la promessa fatta di collaborare con Mosè alla missione divina, già dimostrata nel momento, in cui, andò ad incontrare suo fratello ad abbracciarlo, dovevano essere dei principi saldi e inamovibili. In questa circostanza Aronne, come profeta mancò di confermare la sua fede al Signore, mentre Mosè, come rappresentante di Dio, sulla terra, fu fermo a rispecchiare la volontà divina.  Per questo, Dio, voleva far morire Aronne. Esodo 32:33 Il Signore disse a Mosè: Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me. Solo l’intercettazione di Mosè redimì l’ira di Dio, ma non senza conseguenze per Aronne, il quale, oltre a non vedere la terra promessa, lui e la sua discenza a testimonianza del popolo dovevano portare un pettorale, chiamato pettorale del giudizio.   Esodo 28:29 Così Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio, sopra il suo cuore, quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al Signore per sempre. Il pettorale del giudizio rappresenta il giudizio che Dio darà al sacerdote, ogni volta, che il sacerdote entra nel luogo santissimo. Come il popolo di Israele commise il peccato di sfiducia a Dio, il pettorale, rappresentando le dodici tribù di Israele, saranno ogni volta mostrati nel pettorale del sacerdote davanti a Dio nel lungo Santissimo, come memoriale, per ricevere il giudizio.  La specificazione del pettorale così dettagliata in Esodo 28:15 mostra l’importanza della sacralità pretesa da Dio dal sacerdote nel luogo santissimo, per il quale, nel petto sono rappresentati tutti le gemme, riferite alle tribù di Israele, considerati da Dio preziose, ma che il popolo li ha macchiati. Nel luogo santissimo, Dio spiritualmente li purifica, dopo aver dato il verdetto di giudizio al sacerdote.
Pace e fede nel Signore  

venerdì, maggio 15, 2020

CHE COSA E' L'UOMO



         La questione degli studiosi, che cosa è l’uomo, nasce da uno sviluppo di opinioni basate sull’antropologia e su ipotesi genetiche, le quali, concretizzano il dire che il seme umano sia stato catapultato da esseri appartenenti ad altri pianeti. Tuttavia, esaminando l’evoluzione primordiale dell’uomo, non si è trovata alcuna prova per confermare queste ipotesi, per cui, la scienza, fino ad oggi, non è riuscita a risolvere questo mistero. Come ultima analisi, non ci resta, che scrutare le Sacre Scritture. Da questa scelta, ci accorgiamo che i motivi dell’esistenza dell’uomo, non stanno in capo alla terra, come si cerca di dimostrare ma risiedono nel cielo, non come seme umano traslocato da altro luogo ma come potenza del Creatore Dio che in questa terra ha voluto sistemare la sua opera, chiamata uomo, per uno scopo incomprensibile. Da quanto detto, è chiaro che l’uomo esiste e si muove in questo mondo per volere divino e che, nello stesso tempo, gli vengono imposte delle regole fondate dallo stesso Creatore. Vane sarebbero le conseguenze se l’uomo prendesse delle decisioni proprie che risultassero diverse e contrastanti al volere tassativo di Dio. Tra queste regole, gli è stato dato il libero arbitrio, cioè, l’uomo ha acquistato la libera scelta dei suoi doveri sulla terra che può modificarle nei confronti di Dio. Il problema nasce dal fatto che nell’esercitare tale arbitrio, quasi sempre, i giudici della terra ne fanno abuso, contrastando la volontà divina. Quello che, in questa diatriba, sta subendo la decurtazione del suo valore è proprio l’uomo comune. L’uomo come, pater familias, non è considerato più tale, essendo che altri si sono posti al suo posto nelle decisioni di vita.  Stupisce il fatto come i giudici della terra considerano legge ciò che è fuori legge per Dio. Sembra assurdo osservare come le leggi umane si antepongono ai decreti divini e che deprimono proprio il popolo di Dio.  Salmi 8:5 …che cosa è l'uomo perché te ne ricordi. Egli è prezioso di fronte agli occhi di Dio, anzi è raffigurato essere l’immagine di Dio sulla terra. 1 Corinzi 11:7   L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. Questi valori, oggi non esistono più, poiché, sono stati abrogati da una cultura giustizialista di parte che legge al contrario la lettura che deve essere letta dal verso giusto. Tutto ciò che rappresentano diritti umani basilari della terra, sbilanciano l’equilibrio esistenziale che vuole essere di ordine e di pace, come Dio ha stabilito. Ci accorgiamo che pian piano, l’uomo che doveva essere, non è più, essendo che, i principi fondati per favorire la controparte sono stati rinforzati, tale che, hanno obliterato sia i diritti sacrosanti, che l’immagine dell’uomo. Questa scelta, tuttavia, non intaccherà la legge divina, essendo che, l’uomo rimane sempre l’immagine di Dio, sia sulla terra che nei cieli, mentre la legge terrena è solo per un tempo. Volendo esaminare la condanna che Dio ha dato nel Giardino, la donna è stata condannata prima, pur avendo ricevuto la conoscenza della legge da Adamo, poiché, è stata causa principale della disubbidienza. Genesi 3:12 Rispose l'uomo: La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato. Così, mentre la donna non ha avuto nessuna scusante, poiché seviziata da satana, Adamo, ebbe una scusante, poiché, fu seviziato dalla donna postagli da Dio.
Pace e fede nel Signore     
       


sabato, maggio 02, 2020

I DECRETI DI DIO



         Il creato, visibile, scaturito dalla Parola di Dio, può essere soggetto a mutazioni prodotti da procedimenti interni come la decomposizione o causati da egenti esterni, come l’azione delle intemperie. L’importante capire che queste trasformazioni sono concepite da una legge, chiamata “natura”, la quale, dipende dalla volontà suprema di Dio. La creazione invisibile, invece, segue procedimenti sconosciuti ma che l’uomo può vederne solo gli effetti, si pensi al miracolo. Nell’organizzare il tutto, Dio, opera per mezzo della sua Parola, che concretizza decreti valevoli per tutto il creato visibile e invisibile.  Genesi 6:13 Allora Dio disse a Noè: Nei miei decreti, la fine di ogni essere vivente è giunta poiché la terra, a causa degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra. Questi decreti possono essere di diversi tipi e per diverse ragioni, a tempo indeterminato, come la disconoscenza della fine del mondo o eterni, come la condanna all’uomo o ancora temporanei, come il segno impresso su Caino che sarebbe durato solo per la sua vita. Nel caso sopra citato, di Genesi 6:13, il decreto dato da Dio è consequenziale ad una azione dell’uomo, prevedibile ma non accettabile da Dio, e che lo ha emesso ricorrendo ad una modificazione estrema per placare il suo stato fiduciario rotto dall’uomo. Nello stesso tempo, ad essere inglobata nel suo decreto, è coinvolta la terra, come concausa di colpa, per non essersi manifestata all’uomo ad impedirgli l’azione corrotta, con i suoi mezzi di manifestazioni naturali o spaventosi segni, per trasmettergli il tenore della collera di Dio. Ricordando che Dio, è tre volte Santo per la sua purezza ed è il Re dei re per la sua Legge, il suo decreto deve essere osservato. Ecco che, Dio, pone nei suoi decreti o direttive degli obblighi, a cui, l’uomo e la natura debbano sempre ubbidire. Da questo si deduce che, Dio, nel suo Regno è Re in assoluto e stranamente a quanto l’uomo ne sia contrario, il sistema monarchico, sarebbe il regno per eccellenza che piace a Dio.  Esodo 18:20 Insegna loro i decreti e le leggi, mostra loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare; Mosè fa appello ai decreti di Dio che sono quelli che per iscritto danno la conoscenza della via per seguire la volontà espressa di Dio, ma rappresentano anche il legame dell’uomo del rapporto di cittadinanza del cielo e soprattutto del Regno di Dio. E’ l’uomo stesso che chiede questi decreti perché sente di appartenere al Regno divino e indirettamente, percepisce di essere uno straniero su questa terra. I decreti di Dio sono dichiarazioni chiare e semplici e sono scritte nelle Sacre Scritture, affinché, l’uomo non possa scusarsi di non essere stato avvisato dei comandi di Dio. Salmi 119:7 Ti celebrerò con cuore retto, imparando i tuoi giusti decreti. Dio dà consenso e dona grazia a tutti coloro che dei suoi decreti ne fanno fonte di vita, essendo che, essi insegnano il carattere di Dio e manifestano la sua presenza che libera da ogni peso di questa vita. Isaia 10:1 Guai a quelli che fanno decreti iniqui e a quelli che mettono per iscritto sentenze ingiuste. Anche i giudici della terra devono essere equi e non formulare decreti che opprimo i popoli. In riguardo al comportamento dell’uomo, può essere coinvolta anche la terra come concausa di colpa, di non avere reagito su circostanze, in cui, sarebbe dovuta agire - li distruggerò, insieme con la terra -. Questo principio di giudizio divino si avvicina a quello dato da un re della terra e quindi, lascia supporre che Dio, organizzi le opere del suo Regno, per mezzo di decreti, essendo anche il Re dei re.
Pace e fede nel Signore