domenica, aprile 24, 2016

DIO CONDANNA L'UOMO


Genesi 3:16 Alla donna disse: Io moltiplicherò grandemente le tue sofferenze e le tue gravidanze; con doglie partorirai figli: i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su di te.  La donna, nonostante l’avvertimento di Adamo e la conoscenza del divieto di Dio si è fatta corrompere da satana coinvolgendo la sua mente e il suo cuore. La mente perché, ha modificato il comando di Dio ed ha accettato il consiglio di satana, pur avendo lei risposto: Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete. Da parte di Eva, non si è trattato di un malinteso o di un disconoscere una interpretazione, di cui, possa essere discutibile il comando ma è stata una sottovalutazione volontaria del considerare superficiale il volere imperativo di Dio. Questo atto, gli è costato la perdita della uguaglianza con Adamo, poiché, non avrà più libero discernimento nella scelta, essendo che, i suoi desideri, sempre dipenderanno dall’uomo. In riguardo al cuore, ad esso è assimilato il dolore, sconosciuto fino allora. Esso, le sarà presente in perpetuo per pagamento della pena, cioè Dio, oltre alla sottomissione della mente, che sarebbe la restrizione della volontà, le pone una pena fisica che è collegata al corpo, poiché, partorirà con dolore. Per Adamo, Dio gli pone due pene più pesanti, quella di attribuirgli la maledizione del suolo, per cui, la terra nutrirà il reo dandogli un frutto che non nascerà più spontaneo ma sarà selvaggio, esso, deve essere lavorato per potere l’uomo sopravvivere. L’altra sarà una pena universale, quella che modifica radicalmente il progetto che Dio che si era proposto. L’uomo ritornerà alla terra da dove è stato tratto. Egli troverà la morte ritornando in polvere, ma il riferimento non è solo per lui, poiché, essendo la donna stata tratta da lui, anche lei ritornerà alla polvere. Così, i due rei furono espulsi dal Giardino e ripudiati dalla facoltà di vedere Dio, per quello che è. Il Giardino decadde dalla sua funzione e la terra divenne maledetta e arida. Dopo quest’avvenimento, l’amore di Dio verso la sua creatura fu colpito duramente ma non cancellato, poiché il suo amore, accompagnerà l’uomo fino alla salvezza totale. L’uomo cacciato dal Giardino si è trovato, improvvisamente, in un deserto insidioso e selvaggio, in una terra, che per causa sua, è diventata esecrata. Se prima, Adamo ebbe la facoltà di imporre il nome a tutti gli animali e di dominarli, ora è semplicemente divenuto come uno di loro, debole e fortemente minacciato dalle tenebre. Questa condizione, contrariamente a quanto gli fu loro suggerita dal serpente, fece accadere la condizione di morte. Tuttavia, dobbiamo anche dire che tutto ciò è stato parte del progetto di Dio, e se anche Adamo ed Eva si fossero pentiti e Dio li avrebbe perdonati vi sarebbero stati altre situazioni che avrebbero portato allo stesso risultato, poiché, Dio è sempre in controllo di tutto.  Difronte a questa ermetica rigorosità della Legge, solo Dio, solo Lui può usare il suo amore per redimere e l’uomo deve sempre riconoscere il suo peccato e pentirsi, perché egli è di terra. Eppure, se ci fosse stato un pentimento, meglio sarebbe stato per noi, poiché, le vie del Signore sono infinite e per certo Dio avrebbe trovato la via alternativa. A questa mancanza di pentimento, Dio ha provveduto, alla nostra salvezza. La conseguenza dei fatti ci dice che, l’uomo sulla terra sta pagando il suo fio, come un condannato che deve espiare la sua pena. Quando Dio vorrà, sarà graziato, sempre che l’uomo mostri la sua profonda fede in Lui. Tutto ciò che succede sulla terra, è la conseguenza della disubbidienza dell’uomo a Dio, la quale, ha permesso di fare padroneggiare, per un po’, satana, divenendo principe di questo mondo. Le conseguenze pongono l’uomo in mezzo a quell’albero della conoscenza del bene e dl male, che ottenuto il libero arbitrio, ora, deve sapere verso dove sportarsi tra il bene e il male. Da principio, l’uomo, invece di essere guidato, ha voluto porsi alla guida, convincendosi delle parole di satana, che sarebbe diventato, come Dio. Avendo avuto nelle sue mani la conoscenza acquistò scienza a intensità esponenziale, la quale è enormemente pericolosa se non equilibra il suo spirito, perché facilmente l’uomo può tendere di più verso il male e, allora, vi sarebbero problemi che si ripercuoteranno anche sulla terra. Ricollegandoci a Dio e al suo immenso amore, Egli non farà che la creatura formata con le stesse sue mani, possa perire, perché se, Gesù è morto e vive, l’uomo non può vivere e morie.

Pace e fede nel Signore

 



lunedì, aprile 11, 2016

IL COLLEGAMENTO CON DIO



 Se vi è un collegamento, tra tutti i cervelli umani connessi alla mente di Dio, quale sarebbe la differenza che li distingue dai corpi dell’universo che si muovono secondo il suo volere? Consideriamo che il nostro cervello, ricevendo le sollecitazioni dagli organi precettori, da esso, partano i comandi, positivi o nogativi, destinati alle varie parti del corpo. Notiamo che il cervello non è la sorgente di comando, bensì un centro di smistamento da formare un ciclo di sensazioni che arrivano e comandi che partano. Se non fossimo dotati di questo ciclo, potremmo considerarci materia, simile a quella che compone l’universo, avente in più, lo stato vivente, il quale, sarebbe sottoposto a un comando univoco, della mente di Dio.  Essendo noi esseri collocati dentro un corpo, materia, ci si chiede qual è il rapporto tra il vivente dentro il corpo e gli astri, sottoposti ai comandi di Dio, se tutto si muove a sua volontà? 
Riferendoci al vivente dentro il corpo, materia, dobbiamo distinguere, da un lato, se egli è una mente periferica di sensazioni, collegata a quella di Dio e dall’altro che egli non lo sia. Nel primo caso, le sensazioni sarebbero le preghiere e i bisogni che la mente umana, collegata chiede a Dio. In questo caso, Egli risponde e ci soddisfa seconda la sua volontà. Nel secondo caso, pur essendo, l’uomo, una creatura formata con le mani di Dio, non è collegato alla sua mente. La sua condizione sarebbe, quella di un essere che ancora non consce Dio, e si sposterebbe simile a quei corpi celesti che si muovono nell’universo, secondo il suo progetto. Prima, o poi, Dio farà in modo che quella creatura incontrerà l’esperienza divina e lo conoscerà. Da quel momento, si attiverà il ciclo tra le sue sensazioni, richieste o preghiere, come organo periferico, e la mente del Creatore. Le sensazioni, o preghiere, così, possono essere paragonate ai cervelli di tutta l’umanità che, ognuno di essi, manda percezioni a Dio.
Giacomo 4:2  Voi bramate, e non avete; voi uccidete, e procacciate a gara, e non potete ottenere; voi combattete e guerreggiate, e non avete; perciocché non domandate. Se, persistiamo nel fare da soli, senza Dio, allora, potremmo andare a finire male. Pensiamo al treno che finché segue il binario vive, se dovesse uscire da esso, sarà catastrofe. La preghiera è il mezzo di collegamento con Dio, essa è necessaria, poiché deve produrre un rapporto con Dio come, come il treno è collegato al binario, nel caso, l’uomo deve presentarsi indifeso e umile, affinché Dio lo aiuti. Dobbiamo sempre chiedere a Dio i nostri bisogni, ricordando che la nostra vita dipende solo da Lui. Può succedere che il collegamento con Dio, possa non esserci, a causa della nostra volontà, allora bisogna in un modo o nell’altro aspettarci delle conseguenze. Per esempio, ricordiamo, quando per colpa di Saul, Dio si dipartì da lui. Tuttavia, Dio agisce sempre a nostro beneficio, in ogni occasione, sia nel momento del giorno o della notte, ma secondo piani a noi sconosciuti. Sé durante il giorno si comprendere il suo intervento, meno lo sarà nella notte. Ciò può avvenire quando si è in stato di riposo, come nei sogni o quando si è in uno stato inconscio, come quando Paolo salì fino al terzo cielo. Poiché, tutto ciò che Dio ha creato, è nel suo controllo e lo è anche per guidare l’uomo.  Dio lo accompagna in luoghi inaspettati che egli quando conoscerà Dio, realizzerà la realtà divina.
Pace e fede nel Signore