domenica, marzo 20, 2022

MISTERIUM DEI

 

Il mistero di Dio, come esso è descritto nelle Sacre Scritture, rimane imperscrutabile all’uomo e agli angeli, essendo che, i piani di Dio li conosce solo Lui. Non poche volte l’uomo si trova di fronte a fatti inspiegabili quasi contraddittori che per coniugare il senso della logica divina deve attuare il sentimento trascendentale della fede, come Dio suggerisce.  Su tale ragionamento, vogliamo considerare i versi: Esodo 11: 4 Mosè riferì: Dice il Signore: …. 5 morirà ogni primogenito nel paese di Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame. Per una decisione incomprensibile ma con un fine conosciuto, quello di liberare il suo popolo dalla schiavitù, Dio, si fa carico di uccidere i primogeniti degli egiziani compreso il figlio del faraone che sebbene, quest’ultimo, abbia reso gli israeliti schiavi pur i suoi padri avevano ospitato gli ebrei per quattrocento anni. Questo faraone cambia l’atteggiamento di ospitalità dei suoi padri e oppone l’odio e la distruzione dei primi geniti degli ebrei. (Le motivazioni sono esaminate nel libro “Esodo” nella raccolta di questo blog). Da questa carneficina,     entrerà in azione, dopo circa 1.446 anni, l’enigma del ministerio di Dio, che permetterà di far scattare la controazione di satana, il quale, influenzerà la mente del re Erode che fa uccidere tutti i bambini del popolo di Dio da due anni in giù: Matteo 2:16 Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Come si nota, avviene una strage di tutti i bambini che, nel caso in oggetto, inglobò anche i primogeniti del popolo di Dio rispecchiando misteriosamente quella che Dio, a suoi tempi, provocò ai figli degli egizi. Strana coincidenza o rivalsa di satana? Dio lo sa. Il fatto è che la strage dei primi geniti continuerà fino a portare Gesù sulla croce, che sebbene per intervento di Dio avesse, da bambino, scampato alla strage degli innocenti, satana lo colpirà alla fine del ministerio, uccidendolo carnalmente. Qui, il mistero di Dio si infittisce nel vedere Gesù in croce. Pur considerando che le motivazioni del sacrificio furono per la salvezza, Gesù ha dovuto sopportare la morte ma Dio lo risorse. Riflettendo, la lotta continua nel mistero più fitto, perché Gesù ritornando in gloria regnerà il mondo che aveva perso Lucifero, per mille anni e che satana viene fatto apparire nella scena, dopo mille anni, per l’ultima volta, ove sconfitto definitivamente verrà buttato nella geenna. Apocalisse 20:10 E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. Così, il ministero di Dio si apre misteriosamente con la Genesi, poi Dio si rivela in parte nel Vecchio Testamento, si manifesta incomprensibile nel Nuovo Testamento e alla fine, totalmente misterioso nelle Apocalisse, lasciando l’uomo attonito e spoglio di conoscenza del suo futuro ma pieno di fede e di spiritualità in Dio. Da tutto questo si deduce che Dio è il nostro Dio invisibile ma che siamo a Lui visibili in questo mondo e lo saremo anche nel suo Regno. Noi per vedere Dio nel suo Regno abbiamo bisogno della sua luce e per vivere la sua acqua. Non abbiamo più bisogno dell’albero della conoscenza del bene e del male, non abbiamo più bisogno del luogo di culto a Dio, perché sarà presente. Il misterium Dei sarà svelato ma non del tutto, essendo che, Dio è Dio e noi saremo sempre la sua creatura sia in terra che nei cieli.        

Pace e fede nel Signore 

 

 

                 

lunedì, marzo 14, 2022

UZZA’ FULMINATO DA DIO

 

         Questo evento più singolare che raro, racconta l’apparente azione protettiva di un uomo di Dio addetto al trasporto dell’Arca della salvezza che, improvvisamente viene fulminato dal Signore. I fatti che leggiamo, non sono chiaramente esposti né le motivazioni che potessero giustificare l’azione risolutiva e grave di Dio che provocò la morte di un suo servitore. 2 Samuele 5:6 Ma quando furono giunti all'aia di Nacon, Uzzà stese la mano verso l'arca di Dio e vi si appoggiò perché i buoi la facevano piegare. Non considerando che altre versioni della Bibbia traducono le parole -stese la mano- con la ritenne, che potrebbe farci capire che non ebbe sufficiente pazienza ne rispetto nel sostenerla, consideriamo il fatto che il verso dice chiaramente che i buoi la facevano piegare, cioè, veniva un po' sballottata dall’andamento dei buoi e dalla strada dissestata, le quali circostanze non presupponessero una reazione grave contro Uzzà da provocargli la morte. Il suggerimento che verrebbe da dire sarebbe, perché, Uzzà che stava dietro e suo fratello Achio che stava avanti all’Arca non sono intervenuti a fermarsi e ancorare correttamente l’Arca? Questa sarebbe la prima ipotesi di colpa. La seconda ipotesi e anche quella decisiva di colpevolezza sta nel fatto che, 2 Samuele 6:5 Davide e tutta la casa d'Israele facevano festa davanti al Signore con tutte le forze, con canti e con cetre, arpe, timpani, sistri e cembali. Se tutti facevano festa onorando Dio per l’ottenimento dell’Arca, contradittorio e odioso fu il comportamento di Uzzà che, non proteggendo l’Arca con il dovuto ancoraggio si limitava, forse, in modo disinteressato a respingerla, contrastando il contegno degli altri che con canti e con cetre facevano festa a Dio. Strano e offensivo doveva apparire l’evento religioso capeggiato dal re Davide nell’onorare Dio, mentre uno dei presenti con mansione di tutelare l’Arca avrebbe posto un odioso comportamento, trascurando di ancorarla. L’ira di Dio è scaduta su Uzzà, perché egli stava dietro ed era quello che vedeva il traballare dell’Arca, poiché, il fratello Achio stava avanti e non poteva vedere l’effetto che provocava lo sballottamento. Uzzà, a nostro parere, fu responsabile sia di non avere ancorato l’Arca sia di non averla rispettata, essendo che, conteneva le testimonianze di Dio. Ma soprattutto fu l’unico che non collaborando ai canti di celebrazione non si interessò nemmeno di ancorarle l’Arca.  Tuttavia, se dovesse sembrare rigoroso l’intervento punitivo di Dio, dovremmo pensare che la cerimonia della festa con la presenza del re Davide e tutto il popolo era considerata santa. Per questo, Dio non permise che uno solo avrebbe macchiato la cerimonia a Lui dedicata. Tuttavia, si ricorda che in quel momento un altro personaggio, forse, era meritevole di essere colpito da una punizione. Ci riferiamo alla moglie di Davide, Milkal: 2Samuele 6:16 Mentre l'arca del Signore entrava nella città di David, Mikal, figlia di Saul, guardò dalla finestra; vedendo il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore, lo disprezzò in cuor suo. Si consideri che Milkal mostrò un odio verso Davide, che pur indirettamente sminuì la riverenza di lode che tutti davano a Dio. A parere nostro, essa fu perdonata per amore di Davide, ma anche perché la casa di Saul era stata già gravemente penalizzata dalla maledizione di Dio. Uzzà, resta un avvertimento per chi serve il Signore che deve proporsi sempre con un comportamento doveroso e umile. Tuttavia, vi sarebbe un’altra ipotesi di colpa di Uzzà, per il fatto che per trattenere l’Arca, si appoggiò su di essa. Questo atto con l’appoggiarsi potrebbe avere inquinato la santità dell’Arca ma anche posto, simbolicamente, la stessa, sotto il potere dell’uomo.

Pace e fede nel Signore