martedì, dicembre 20, 2022

GESU’ VERO DIO E VERO UOMO

Questo è un argomento di difficile interpretazione, di cui, non ci sentiamo di dare una chiara spiegazione sul fatto che Gesù sia Dio, come alcune comunità cristiane affermano, essendo che la mente umana non è in grado di risolvere questo divino ministero di Gesù. Per questo nostro difetto, tentiamo di dare significato ad alcuni versi dichiarativi che riteniamo che possono aiutarci a capire, in parte, chi sia il Signore Gesù. In forza della nostra lunga esperienza religiosa e di lettura delle Sacre Scritture, elenchiamo come la struttura umana è rappresentata a confronto di quella divina. 1 Tessalonicesi 5:23 ….  e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.  Da questa enunciazione sappiamo che l’uomo è trino come Dio è Trino e anche Gesù è Trino. Allora cerchiamo di elencare le diverse caratteristiche: Dio è: Padre, Figlio e Spirito Santo, che sono tre Spiriti in uno, poiché, Dio oltre ad essere Trino, è Uno. Gesù, essendo la Parola fatta carne è: Corpo, Parola fatta carne e Spirito del Padre, mentre l’uomo è corpo, anima e spirito.  Concentriamoci adesso in Gesù. Per prima cosa affermiamo come è scritto, la frase più saliente: 1 Corinzi 8:6 ...  per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui, e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui. Notare la differenza Dio è Dio e Gesù è Signore. E’ chiaro che tutto proviene da Dio e noi siamo per volontà di Dio e che per Gesù esistiamo con tutte le cose. Se esistiamo per Gesù dobbiamo pensare che era Lui, come Parola nel Giardino dell’Eden che ci ha formati. Se Gesù, come uomo, è nato a Betlemme, allora, chi ci ha formati, come detto, è stata la Parola, la quale, Parola si è incarnata in Gesù uomo al momento della nascita e al momento del battesimo si è incorporato in Lui una parte integrante dello Spirito del Padre, divenendo Gesù, Trinità. Perché diciamo una parte integrante dello Spirito del Padre, poiché, Gesù disse di non conoscere l’ultimo giorno e che lo sapeva solo il Padre. Questa precisazione ci porta a concludere che, sia nella dimensione divina, sia in Gesù uomo, la Parola non conoscesse il pensiero di Dio. Come se paragonassimo la bocca umana alla Parola di Dio. Poiché pensiamo che, essa non può conoscere la mente di Dio se non quando il pensiero di Dio trasmetta l’azione alla bocca. Quindi si deduce che, giustamente Gesù non sapeva l’ultimo giorno, poiché, nemmeno la Parola incorporata in Gesù non lo sapesse, essendo la Parola, come bocca di Dio, personificata.  Apocalisse 4:11 Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono. Stiamo attenti, per la tua volontà furono create. Cioè furono create da Gesù, Parola, per volontà di Dio, Pensiero. Quindi, la Parola eseguì il comando di Dio come se fosse stata la sua bocca personificata di Dio e le cose furono. Tuttavia, se quanto detto può essere logico, ci perdiamo quando leggiamo: Ebrei 1:2 in questi giorni, ha parlato (Dio) a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale (del Figlio) ha fatto anche il mondo. Come farà la nuova terra in Giovanni 14.  Quando nella Genesi Dio disse, facciamo l’uomo alla nostra immagine parlava, allora, Dio con il Figlio Gesù. Detto questo, quando nella santa Gerusalemme si parla del Trono di Dio e dell’Agnello, la Parola, che prima era Spirito come seconda Persona di Dio è diventata ora Persona in carne in Gesù, in veste di Re dei re e di Sacerdote di Melchisedek per sempre? Sarebbe da pensare che Gesù stia seduto nel Trono accanto al Trono di Dio Padre? Sembrerebbe di sì.  Allora, si tornerebbe, dopo la fine del ministerio di Dio, di nuovo al principio come in Giovanni 1:1 quando la Parola era separata da Dio e poi fu appo Dio? Questo è un problema. Ma ancora ci perdiamo quando in Matteo 3: 17 Ed ecco una voce dal cielo che disse: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. E nello stesso tempo la Scrittura afferma che: Giovanni 3:13 Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. In questo caso si deve intendere che Gesù, come Parola, è disceso dal cielo è si è incarnato da Gesù in carne nato da Maria vergine. Un mistero che l’uomo non può risolvere poiché sta nascosto nel potere di Dio. Specialmente quando leggiamo Giovanni 1:14 ...il E il Verbo si fece carne... noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, 14 il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, Giovanni 1:1 ... e il Verbo era Dio.  

Pace e fede nel Signore     

 

 

 

 

 

  

   

 

 

sabato, settembre 03, 2022

CHE HAI FATTO?

 

Nella lettura di questo capitolo, ci troviamo ad essere testimoni di un fatto di valenza peccaminosa capitale che muterà lo stato d’esistenza dell’uomo su questa terra. La sua azione di trasgressione della legge e la sua stessa persona si trovano di fronte al tribunale divino, in cui, Dio stesso è giudice. I fatti che portano ad attivare questo giudizio provengono da uno stato di benessere offerto volontariamente da Dio ad Adamo e Eva e che viene deturpato dalla coppia senza un valido motivo di giustificazione. Ci accorgiamo, a prima lettura, quanto debole è stata la stima verso Dio e la fermezza di mantenere la promessa da parte dell’uomo e quando sia stata più debole quella della compagna che Dio gli diede, per il fatto che, nessun obbligo o forzatura aveva espresso satana nel convincimento, ma solo un tentativo ardito di convinzione che con facilità la donna si è corrotta. Ed ecco senza una presunzione di accadimento malefico che potesse accedere nella loro vita nel Giardino, i due si sono trovati in un mare di guai. Nella prima fase di interrogatorio il contraddittorio sembra che giustificasse i rei. Infatti, viene risposto: la donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato. Nella prima fase del dibattimento, Dio, considera la difesa di Adamo ma non la valuta come esente di colpa, essendo che, essa viene assorbita dalla responsabilità di avere Adamo assunto l’obbligo di osservanza, essendo che, egli ha ricevuto in modo diretto la norma e quindi ne era personalmente responsabile per pagare col sacrificio continuo ed incessante l’ottenimento del frutto della terra, divenuta per sua colpa, amara.  Tuttavia, se si è d’accordo o no, essendo l’uomo il soggetto principale della creazione umana, secondo quando si intende dalle Scritture, Dio provvederà a suo tempo, per la salvezza con il secondo Adamo, Gesù, come uomo incorruttibile e divino. Ad Eva, Dio, le rivolge l'accusa. In questo secondo dibattimento, Dio, annullando per il momento il peso dell'influenza di satana, incolpa Eva di volontaria azione peccaminosa: Che hai fatto?  E’ chiaro che la donna si è trovata tra due fuochi, se da un lato, poteva chiedere un esimente per la giustificazione, per il fatto che, lei non ha ricevuto il comando diretto da Dio, dall’altro, si è trovata colpevole di avere straripato dalla sua condotta di ubbidienza al marito e ancora, cosa più seria, quella di Dio. Quindi volendo o non volendo si è trovata ad oltrepassare il comando del marito e quello di Dio. La pena è stata una fisica, cioè, il dolore del parto che è intenso e di poco tempo riguardante la disubbidienza al marito e l’atra, di sottomissione perpetua al marito per avere ignorato Dio. Per satana la pena a quanto possiamo capire è relativa, essendo che: Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame... Si intravede nella condanna a satana che egli avrebbe avuto una certa libertà di azione e che, nel caso di Eva, ne abbia oltrepassato il limite stabilito da Dio. Egli, agì con furbizia avendola trovata debole e non diretta responsabile del comando di Dio. Cosa diversa se satana si fosse trovato a confronto con Adamo, allora, avrebbe esplicitamente corrotto Adamo e sfidato Dio. Cosa molto rovinosa che non sappiamo cosa sarebbe successo.

Pace e fede nel Signore       

 

sabato, agosto 20, 2022

STERMINERO’ L’UOMO


Genesi 6:7 Il Signore disse: Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato. Questa è la frase più infelice di tutta la Sacra Scrittura e che lascia molto da riflettere. La prima domanda che ci facciamo: è stata la corruzione degli uomini o una anomalia del progetto della creazione a causare l’intervento di Dio? Sulla seconda domanda Dio è perfettissimo e non possono esserci anomalie, mentre sulla seconda domanda dobbiamo fare dei ragionamenti.  Se Dio nel principio disse: Genesi 1:31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. Questa affermazione comprende in essa senza dubbio la creazione dell’uomo.  Ma quali possono essere state le ragioni che l’uomo cadesse nella trasgressione, se Dio, non ne ha preannunziato la caduta? Questo è un problema. Se il Giardino dell’Eden è stato costruito da Dio come habitat dell’uomo perfetto, come mai, nel luogo della perfezione sia stato piantato un ostacolo che avrebbe portato alla morte l’uomo formato ad immagine di Dio? Dai fatti, ci accorgiamo che, come nella perfezione della creazione, Dio, ha posto satana così nella perfezione del Giardino ha posto l’albero della conoscenza del bene e del male. Questo sistema che lo capiamo o no, esisterà anche nell’eternità, poiché, satana non sarà distrutto completamente Genesi 20:10 ma sarà solo rinchiuso a soffrire nella geenna per nei secoli dei secoli. Questa è una condizione predisposta da Dio per creare un bilanciamento tra tenebre e luce o è un sistema di perfezionamento della creazione per la creatura e, quindi, un banco di prova per accedere alla perfezione, per eccellenza, del regno di Dio? Questo è un altro problema. Il fatto che stupisce al quanto è, che Dio, nell’osservare la creazione si pentì di aver creato l’uomo e la stessa natura. Se per l’uomo potremmo trovare una motivazione, per il fatto che ha acquisito il libero arbitrio volontariamente, la natura come potrebbe essere corrotta? Dovremmo considerarla vivente con potere di ragionamento? Per il fatto che la creazione aspetta, Romani 8:19 La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio. Per questa sua particolare esistenza la natura collabora con la vita dell’uomo e che potrebbe dargli suggerimenti di guida, ma che, di fatto, anch’essa è corrotta, per cui, l’uomo poco aiuto potrebbe trarre da essa. Così, Dio, avendo osservato l’uomo corrotto, vide che anche la natura lo era. Il punto da soffermarci è: perché Dio si pentì di avere creato l’uomo? E’ stato un incidente di percorso e questo verrebbe in detrimento alla sua perfezione o è stato preveduto da Dio e che satana ha accorciato i tempi? Mettendo in primo posto la certezza che Dio è perfettissimo, allora, resta da considerare solo che vi sia stato l’intervento di satana, come avvenne con Giobbe alla corte di Dio. Da questa fantastica ipotesi tutto sarebbe chiaro. Tuttavia, chi ne avrebbe pagato le spese sarebbe l’umanità che a torto o a ragione viene sballottata in un mare di prove che la porterebbe alla morte. Ecco che appare la soluzione di Dio che sebbene avesse deciso di distruggere l’umanità ne modifica il destino mandando il Figlio Gesù e riparare, diciamo, l’effetto di satana come sarebbe intervenuto Gesù a salvare Giobbe dalla disgrazia.  Se tutto può essere chiaro, dobbiamo ringraziare Dio per avere preso a se la questione mandando Gesù a liberare, una volta per tutte, l’umanità. E se Giobbe dopo le pene ebbe il premio di essere stato fatto ricco, noi avremo il premio di avere accesso all’eternità, vivendo nel regno di Dio per sempre.

Pace e fede nel Signore