Se vi è un
collegamento, tra tutti i cervelli umani connessi alla mente di Dio, quale
sarebbe la differenza che li distingue dai corpi dell’universo che si muovono
secondo il suo volere? Consideriamo che il nostro cervello, ricevendo le
sollecitazioni dagli organi precettori, da esso, partano i comandi, positivi o
nogativi, destinati alle varie parti del corpo. Notiamo che il cervello non è
la sorgente di comando, bensì un centro di smistamento da formare un ciclo di
sensazioni che arrivano e comandi che partano. Se non fossimo dotati di questo
ciclo, potremmo considerarci materia, simile a quella che compone l’universo,
avente in più, lo stato vivente, il quale, sarebbe sottoposto a un comando
univoco, della mente di Dio. Essendo noi
esseri collocati dentro un corpo, materia, ci si chiede qual è il rapporto tra
il vivente dentro il corpo e gli astri, sottoposti ai comandi di Dio, se tutto
si muove a sua volontà?
Riferendoci
al vivente dentro il corpo, materia, dobbiamo distinguere, da un lato, se egli
è una mente periferica di sensazioni, collegata a quella di Dio e dall’altro
che egli non lo sia. Nel primo caso, le sensazioni sarebbero le preghiere e i
bisogni che la mente umana, collegata chiede a Dio. In questo caso, Egli
risponde e ci soddisfa seconda la sua volontà. Nel secondo caso, pur essendo,
l’uomo, una creatura formata con le mani di Dio, non è collegato alla sua
mente. La sua condizione sarebbe, quella di un essere che ancora non consce
Dio, e si sposterebbe simile a quei corpi celesti che si muovono nell’universo,
secondo il suo progetto. Prima, o poi, Dio farà in modo che quella creatura
incontrerà l’esperienza divina e lo conoscerà. Da quel momento, si attiverà il
ciclo tra le sue sensazioni, richieste o preghiere, come organo periferico, e
la mente del Creatore. Le sensazioni, o preghiere, così, possono essere
paragonate ai cervelli di tutta l’umanità che, ognuno di essi, manda percezioni
a Dio.
Giacomo
4:2 Voi
bramate, e non avete; voi uccidete, e procacciate a gara, e non potete
ottenere; voi combattete e guerreggiate, e non avete; perciocché non domandate.
Se, persistiamo nel fare da soli, senza Dio, allora, potremmo andare a finire
male. Pensiamo al treno che finché segue il binario vive, se dovesse uscire da
esso, sarà catastrofe. La preghiera è il mezzo di collegamento con Dio, essa è
necessaria, poiché deve produrre un rapporto con Dio come, come il treno è
collegato al binario, nel caso, l’uomo deve presentarsi indifeso e umile, affinché
Dio lo aiuti. Dobbiamo sempre chiedere a Dio i nostri bisogni, ricordando che
la nostra vita dipende solo da Lui. Può succedere che il collegamento con Dio, possa
non esserci, a causa della nostra volontà, allora bisogna in un modo o nell’altro
aspettarci delle conseguenze. Per esempio, ricordiamo, quando per colpa di
Saul, Dio si dipartì da lui. Tuttavia, Dio agisce sempre a nostro beneficio, in
ogni occasione, sia nel momento del giorno o della notte, ma secondo piani a
noi sconosciuti. Sé durante il giorno si comprendere il suo intervento, meno lo
sarà nella notte. Ciò può avvenire quando si è in stato di riposo, come nei
sogni o quando si è in uno stato inconscio, come quando Paolo salì fino al
terzo cielo. Poiché, tutto ciò che Dio ha creato, è nel suo controllo e lo è anche
per guidare l’uomo. Dio lo accompagna in
luoghi inaspettati che egli quando conoscerà Dio, realizzerà la realtà divina.
Pace e fede nel
Signore
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