Davide è l’unico re che si è prostrato a Dio con un cuore umile riconoscendo di fronte al popolo di essere un uomo bisognoso della grazia di Dio ed è stato anche colui che ha saputo pregarlo in un modo così mistico da far muovere la pietà di Dio che lo ha salvato dalla morte. 2Samuele 7:18 … Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è mai la mia casa… Con la sua preghiera Davide mostra limpidezza di cuore e riconosce la sua fragilità di uomo di fronte a Dio. Solo per questo auto riconoscimento, Davide si può paragonare a quel tizzone scampato al fuoco, dal quale, Dio dopo averlo vivificato e restaurato lo ha premiato concedendogli una discendenza protetta e lungimirante sul trono di Israele. Dio gli ha dato anche la rivelazione, che dalle sue viscere sarebbe nato il Messia, salvatore del mondo, ove il suo regno non avrà mai fine. In questa rivelazione Davide chiama Gesù suo Signore, Figlio di Dio e figlio suo sulla terra. Matteo 22:42 Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio? Gli risposero: Di Davide. 43 Ed egli a loro: Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore. Si ipotizza che Gesù nel momento, in cui, ha fatto la domanda agli Scribi ha avuto presente l’immagine di Davide. In quel modo, Gesù, ha certamente piegato il tempo rendendo il passato, presente. Questa è un’ipotesi attenibile, considerando che, Gesù disse a Natanaele che lo aveva visto sotto l’albero: Giovanni 1:48 Natanaele gli domandò: Come mi conosci? Gli rispose Gesù: Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico. Il fatto che Gesù conoscesse le Sacre Scritture, si ipotizzano due possibilità: la prima che in Gesù vi era la Parola fatta carne e l’altra che Gesù può vedere all’istante tutto il tempo del ministero di Dio e averlo sotto i suoi occhi come reale. Con questo potere divino, da fanciullo poté ammaestrare i dottori della legge con disinvoltura e verità ma soprattutto, Egli stesso ne era l’attore. Davide ha avuto il privilegio profetico allo stesso livello di un profeta e lo si nota nel Salmo 15:10 … perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. Bisogna dire che se il potere profetico di Davide è stato complementare a quello dei profeti egli è stato il propulsore nell’annunziare Gesù come lo fu anche il profeta Isaia. La sua profezia nasce non dalla esperienza di uomo o dei benefici ricevuti ma dal suo cuore semplice come lo chiede Dio, che potrebbe essere paragonato a quello di Abele che offrì a Dio il meglio del suo frutto. Egli è il solo che guardava l’Arca dell’Alleanza con timore e con la visione di vedere Dio. Egli si presentava davanti ad essa scevro da ogni pensiero terreno e puro di mente e di corpo, perché sapeva di avvicinarsi alla presenza di Dio. Davide, con tutti i suoi peccati, pur, suscitò l’amore di Dio e degli uomini verso di lui, perché riconobbe il suo peccato, rimanendo semplice e onesto fino alla fine. Tuttavia, se egli non ha potuto costruire il Tempio di Dio, perché non idoneo per il suo peccato, resta il progenitore e servo di Gesù.
Pace e fede nel Signore
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