sabato, novembre 29, 2025

L'UOMO POSTO NELLE TENEBRE

 

È inspiegabile come fuori della terra vi sia il buio delle tenebre. Non si capisce come essa, essendo stata creata la prima dopo i cieli e Dio ha separato la luce dalle tenebre, abbia lasciato la terra nelle tenebre.  Da questo si deduce che Dio abbia creato la terra nelle tenebre quando esse già erano, essendo che, Dio, dopo aver creato la luce in mezzo alle tenebre l’abbia poi separata da esse. Se Dio ha considerato che la terra cadesse nel peccato, si comprende come abbia creato il sole per mostrare all’umanità che la sua luce è solo la primizia della vera luce divina di cui vedremo.  È da comprendere che Dio abbia lasciato la terra nelle tenebre per modellare l’uomo creato in condizione di genericità strutturale per poi formare in lui un corpo incorruttibile per il suo regno, così, come le tenebre che si sono trovate insieme alla luce e poi Dio le separò possa corrispondere alla volontà di Dio di far esistere l’uomo nelle tenebre e poi separarlo. Questo rapporto apparentemente non rilevante alla mente dell’uomo, potrebbe svelare l’intenzione di Dio nella creazione, di aver fatto un uomo divino, formandolo alla sua immagine, passando prima dalle tenebre come lo fu la luce separata dalle tenebre.  Ma se l’uomo è stato creato per divenire divino, come è possibile che è caduto nel peccato e nella corruzione?  È chiaro che se egli deve divenire giudice degli angeli, deve conoscere come dire la materia civile e penale, cioè, investigare la sua natura complessa, poiché, in lui esistono due personalità simmetriche come la parte destra è simile alla parte sinistra del suo corpo e, quindi, come il bene e il male o la luce e le tenebre stanno in lui. Infatti, tutto ciò Dio che ha creato è temporale e nulla di cui vediamo è eterno. Così il sole, le stelle e tutto il creato non sono altro che una complessità di realtà apparente dominata dal tempo che, quest’ultimo è al servizio della volontà di Dio ed esso ha solo potere sulle tenebre. Ma Dio nella sua eccezionalità ha posto una zona nella mente, con la quale, l’uomo possa comunicare con Lui. Il pensiero è il solo mezzo che fa riflettere l’anima e la guida nell’esistenza per il raggiungimento dello scopo e alla fine riconoscere il Creatore. Questo è un privilegio in tutto l’universo che Dio ha dato alla sua creatura, di ammirare la sua opera infinita, essendo l’uomo parte principale di essa.  Non dimenticheremo le cose che abbiamo vissute e tutto ciò che abbiamo visto in questo mondo ma mai avremo nostalgia di ritornare in questa terra, poiché l’eterno vivere non può mai essere paragonato alla vita sulla terra. Con questa fiducia ammiriamo il giorno del sole e la vita che Dio ci dona ogni mattina. 

Pace e fede nel Signore         

giovedì, novembre 06, 2025

LA LUCE ERA BUONA

 

 

Genesi 1:4 Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. Questo verso, che è uno dei pilastri della creazione, se da un lato ci dice il procedimento cronologico dell’opera di Dio, dall’altro ci pone in condizione di non capire cosa Dio intende quando dice che la luce era buona.  Come sia possibile che Dio che è l’Architetto dell’universo possa avere considerato che la luce, fondamentale della sua potenza, l’abbia imposto d’esistere e dopo ha detto: la luce era buona. Cerchiamo di esaminare le condizioni del comando di Dio che formò la luce e quello di valutare l’effetto di essa nell’apparire.  Prima di tutto, se Dio è luce, come ha fatto ad espandere la sua luce e perché nelle tenebre, essendo che essi già erano. Al comando: la luce si è trovata in uno stato misto con le tenebre quando Dio avrebbe potuto porre la luce separata dalle tenebre, essendo che, li separò dopo.  Questo è un problema. Cerchiamo ora di capire il perché ciò è stato fatto e perché esso avrebbe dovuto essere fatto.   Innanzi tutto si comprende la natura di Dio che in Lui sono racchiuse le componenti del bene e del male: Isaia 45:7 Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l'avversità; io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose. Se le tenebre già erano, vuol dire che Dio li aveva creati prima. Cosa esse rappresenterebbero, allora, se non la coscienza del male che deve essere distrutto con la creazione della luce?  Ed esse, le tenebre, alla fine sotto il nome di satana non saranno completamente distrutte: Apocalisse 20:10 E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. Quindi, il male, che rappresenta le tenebre saranno sempre tormentati ma non distrutti. Questo lascia ad immaginare che, come già nel principio esistevano le tenebre, potrebbero esserci di nuovo in una nuova creazione che farà Dio? Questo resta un mistero. Tornando ad esaminare come ha fatto la luce ad apparire, sembrerebbe che essa sia uscita da Dio e che si sia enormemente sviluppata da coprire il nulla occupato dalle tenebre. Essi hanno formato la materia al comando di Dio, essendo essi parte di Dio stesso, come dire che l’uomo alza la mano al comando del cervello, essendo il cervello Dio. Resta da decifrare cosa sia il nulla: se il nulla non fa parte della creazione di Dio, è certamente il mezzo che fu usato da Dio per fare tutte le cose; per questo motivo esso è nell'ordine della mente di Dio e quindi, fa parte del tutto.  Tutto resta un mistero invalicabile ma riconoscibile solo dopo la morte. Questo è il mistero dell’esistenza dell’uomo che esiste fino a quando pensa di esistere ma la morte lo cancellerà dalla para-materia che esiste per porlo nella dimensione della realtà di Dio da dove ne è uscito, per poi esistere nella realtà di Dio, nel suo regno. Da quello che possiamo capire dalle Scritture, se Dio ci asciugherà le nostre lacrime, per certo avremo un corpo e un sentimento d’amore unico ed incommensurabile.  

Pace e fede nel Signore      

 

mercoledì, agosto 06, 2025

LA MORTE DEL RE SAUL

 


Il caso della morte di Saul ha per molto tempo suscitato dubbi di interpretazione da indurre gli studiosi ad affermare che nelle Sacre Scritture, su quella circostanza, vi fosse una contraddizione. Nel merito vengono considerati le due versioni di 1 Samuele 31 e l’altra 2 Samuele 1, ove, in quest’ultima appare una presenza di un Amalechita.  Consideriamo per ordine cronologico il capitolo di 1Samuele 31: 4 Saul disse al suo scudiero: Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi *incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio. Ma lo scudiero non volle farlo, perché aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. 5 Lo scudiero di Saul, vedendolo morto, si gettò anch'egli sulla propria spada e morì con lui. A questo punto notiamo che lo scudiero, ha visto che Saul era morto. Effettivamente egli credette che era morto, essendo che, con ulteriore prova nell’altro capitolo di 2 Samuele 1 dice che in prossimità si trovò un Amalechita che fu chiamato da Saul ancora in vita ma sotto vertigini, ciò ci porta a pensare che il fatto che si sia buttato sulla spada si sia ferito gravemente da potere ancora parlare come in fin di vita.  2 Samuele 1:8 Egli mi chiese: Chi sei? Gli risposi: Sono un Amalechita. 9 Egli mi disse: Avvicinati a me e finiscimi, perché sono preso da vertigine, anche se sono ancora vivo. 10 Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. La veracità delle due versioni viene avvalorata dal fatto che l’Amalechita dopo che Saul morì prese la corona e il braccialetto come prova da mostrare a Davide. Questa versione, a sua volta, viene convalidata dal fatto che   1 Samuele 31:9 Tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono delle sue armi e mandarono intorno, per il paese dei Filistei, ad annunciare la buona notizia nei templi dei loro idoli e al popolo; 10 collocarono le armi di lui nel tempio di Astarte e appesero il suo cadavere alle mura di Bet-San. In questa versione si nota che i Filistei avendo trovato Saul morto, lo spogliarono dalle armi ma non dalla corona e del braccialetto che lo aveva già portato via l’Amalechita.  Questa è la versione dei fatti più credibile e che sia concorde alla Scrittura. Ora consideriamo l’azione della morte di Saul se l’atrocità effettuata sul suo corpo di Saul sia da considerarla voluta da Dio o se vi sia stata invece l’opera di satana.  1 Croniche 10: 14 mentre non aveva consultato il Signore. E il Signore lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figlio d'Isai. In questi brani leggiamo che Dio a Saul lo fece morire. Saul così è morto non ucciso da altri ma come si a dice a un re. Egli si uccise da sé stesso. Questo atto può essere considerato singolare perché l’Unto di Dio, nessuno lo avrebbe dovuto inquinare o ucciderlo con la spada di un mondano. Ma se questa possa essere interpretata una forma di privilegio per l’unto di Dio, dall’altro lato vediamo l’opera di satana disprezzare l’unto di Dio. Poiché, se da un lato Dio permise la morte a Saul a rango di re, satana gli fa staccare la testa e la fa impalare nel tempio del dio pagano dei Filistei. Cosa atroce che Dio non avrebbe permesso e che poi provvederà con Davide la vendetta contro i Filistei. Il corpo di Saul viene raccolto dopo dagli Israeliti con tutta la testa e bruciato come loro uso.  Non è da meravigliarsi se la morte di Saul fu volontà da Dio, noi conosciamo Dio e la sua giustizia e il suo amore ma anche e soprattutto la sua ira se l’uomo lo raggira.

Pace e fede nel Signore.  

 

sabato, maggio 17, 2025

DOVE SI TROVA L’ARCA DI NOE' ?

 

 

Il luogo dove giace l’Arca del diluvio è stato ipotizzato d’essere nelle montagne dell’Ararat. Tuttavia, fino ad oggi essa non è stata trovata, sebbene le ricerche si siano concentrate fino alla cima del monte più alto della catena dei monti di Ararat. Sorge un’ipotesi basata su una maggiore attenzione alla lettura delle Sacre Scritture: Genesi 8:4, dove dice che, nel settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l'arca si fermò sulle montagne dell'Ararat. Questa frase si dovrebbe confrontare con il verso: apparvero le vette dei monti, dello stesso verso 8. Questa apparizione delle vette ci induce a pensare che la barca doveva trovarsi ad una certa distanza dai monti, altrimenti come avrebbe Noè, potuto identificare le vette del monte se vi stava sopra? Ed ancora, dopo sette giorni dopo aver mandato la colomba: Genesi 8:11 E la colomba tornò da lui verso sera; ed ecco, aveva nel becco una foglia fresca d'ulivo. Se la colomba è tornata con una foglia di fico, l’arca non poteva essere in montagna, semmai verso la base della montagna. Ma quando dopo sette giorni Noè, mandò la colomba e non tornò più, se l’arca si fosse fermata sulla montagna, come avrebbe fatto la colomba a non tornare più, se in montagna nel manto nevoso non vi è cibo? Su questa teoria vi sarebbe un altro verso che ci fa capire di essere nel piano. Al verso 13 …… Noè scoperchiò l'arca, guardò, ed ecco che la superficie del suolo era asciutta. Quindi quando Noè scoperchiò l’arca tutto intorno era piano ed asciutto.  Questa visione sarebbe anche concordante col fatto che Noè, nel luogo dove si fermò, piantò la vigna. Quindi il terreno dopo la pioggia e l’alluvione divenne più fertile, condizione più favorevole per Noè di coltivare la terra senza alcun problema di duro lavoro. Con questa interpretazione ipoteticamente possibile, sarebbe giustificabile di andare a cercare l’arca verso i piedi delle montagne di Ararat. Tuttavia, se fosse plausibile che la collocazione dell’arca fosse rimasta verso i piedi della montagna, sarebbe molto difficile trovare i resti riferibili all’arca, poiché, il tempo e le intemperie avrebbero decomposto più velocemente l’arca se, diversamente, fosse stata sommersa sotto la neve. Secondo noi, l’arca dovrebbe essere cercata ai piedi della montagna Ararat. Ma quando avremmo trovato l’Arca, sarà sufficiente prova per l’uomo di convertirsi a Dio? Non lo crederà lo stesso, essendo che, l’uomo non si è convertito a Dio nemmeno quando ha parlato al popolo di Israele e nemmeno quando Gesù ha dato da mangiare con due pesci e cinque pani a cinque mila uomini più donne e bambini.  L’Arca non rappresenterebbe altro che un fatto storico di veracità biblica ma non una opportunità di conversione a Dio, essendo che, l’ipocrisia dell’uomo è simile a quella di Lucifero che pur sapendo che Dio è Dio ha voluto sfidare Dio.  l’Arca in sé stessa è il mezzo che ha salvato dalla alluvione Noè e la sua famiglia e possiamo dire anche tutto il mondo, ma può essere pietra d’ inciampo se non usciamo dall’Arca per cercare la vita.  La salvezza non si trova nell’arca che ha costruito Noè ma nell’altare che ha costruito per Dio.   

Pace e fede nel Signore