lunedì, ottobre 01, 2018

MELCHISEDEK

 

                          Considerando che nel vecchio Testamento i sacerdoti dichiarati tali erano quelli appartenenti alla tribù di Levi, discendenti dal patriarca Aronne, il sacerdote Melchidesech, le Sacre Scritture lo presentano come il Re di Salem e come Sacerdote dell'Altissimo (Elohim). Ebrei 1:7 Questo Melchidesech re di Salem, era sacerdote del Dio Altissimo. Questo verso, mostra che vi era una diversa mansione e anche diversa origine del ministero dei sacerdoti Levi rispetto al sacerdote Melchidesech. Ebrei 7:3 Senza padre, senza madre, senza genealogia, senza inizio di giorni né fine di vita, reso simile quindi al Figlio di Dio, egli rimane sacerdote in eterno. Siccome è dichiarato che Gesù era già nel vecchio Testamento e richiamato in Ebrei5:6 Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato, Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchidesech, gli studiosi deducono che il sacerdote del Dio Altissimo, fosse Gesù. Vogliamo su questa deduzione investigare più a fondo considerando per primo, con l’aiuto di Dio, le parole reso simile quindi al Figlio di Dio, che ci porta a considerare due aspetti interpretativi della sua figura: la prima considerazione è che il sacerdote dell’Altissimo, simile a Gesù, sarebbe non uguale a Gesù nato in carne, poiché si ha ragione di credere che la seconda persona della Trinità, la Parola, si sia incarnata nell’uomo, apparso come sacerdote dell’Altissimo, essendo che la similitudine non esprime lo stato di uguale e, quindi, il sacerdote dell’Altissimo era la Parola ma che raffigurava Gesù. Diciamo che raffigurava Gesù, per il fatto che Gesù disse, in riguardo a Davide, che era già prima di lui. Nell’incontro con il sacerdote dell’Altissimo, Abramo sapeva della sua superiore origine sacerdotale, poiché, intravide per rivelazione la sua divinità come sacerdote di Dio. Il fatto che Abramo abbia dato la decima al sacerdote dell’Altissimo non vi sono nella Scrittura riferimenti che collegano i motivi di tale misura determinata. Bisogna, allora, supporre che essa era la quantità che ognuno offriva per un beneficio divino ricevuto e, nel caso suo, essa fu offerta al sacerdote sia per la vittoria ottenuta sia come ringraziamento della promessa di Dio per avergli assicurato una discendenza. Genesi 15:2 Abramo disse: …. Tu non mi hai dato discendenza; ecco, uno schiavo nato in casa mia sarà mio erede. Ci chiediamo, la decima, oltre a rappresentare il frutto del proprio cuore offerto a Dio, potrebbe essere riferita al prezzo pagato da Gesù sulla croce per la salvezza dell’umanità? Questa ipotesi è ardua e non può, a nostro avviso, essere dimostrata. Tuttavia, se Abramo rappresenta il patriarca di tutta l’umanità che ha pagato la decima al sacerdote di Dio, Gesù, che ha salvato l’umanità può, il suo prezzo pagato sulla croce, essere riferibile al gesto di Abramo? Se è sì. Questa affermazione apre diverse ipotesi di interpretazione che ci portano a valutare anche il nemico, altrimenti detto, principe di questo mondo. Infatti, se il sacerdote Melchidesech ha accettato la decima come prezzo del suo intervento divino nei confronti di Abramo, potrebbe egli, rappresentare il nemico, di cui, Gesù pagò il prezzo per la salvezza dell’uomo? Ed ancora, se il sacerdote, assimilandolo come il nemico la sua posizione è  pur sotto Dio, tale che, il pagamento della pena va sempre a Dio, similmente al pagamento del prezzo pagato sulla croce da Gesù sarebbe l’ammenta pagata al giudice Dio che ha decretato la pena e che Gesù, l’ha pagata a difesa di tutti gli uomini a Dio. Allora, con questa logica, questo riferimento potrebbe reggere. Ma in effetti chi è Melchidesech e che rapporto ha egli con Gesù?  Consideriamo per primo che è scritto che egli era sacerdote, non dice che egli era il sacerdote. Poiché, se egli fosse la Parola, seconda Persona della Trinità, allora, era necessario che dicesse il sacerdote e non sacerdote. La differenza è rilevante, poiché, il sacerdote è unico sacerdote di Dio Altissimo, mentre la parola sacerdote implica che è uno dei tanti sacerdoti di Dio. Questa riflessione ci porta a concludere, quindi, che la Parola si sia incarnata in un uomo del quale non si sono conosciute né le sue generalità né la sua origine. Collima, allora, il pagamento della decima a Melchidesech da parte di Abramo come Parola incarnata, da un lato e Gesù che paga il prezzo a satana come principe di questo mondo, il quale, lo incassa, come pubblico ministero per consegnarlo a Dio, come mansione datagli simile all’avvenimento in Giobbe, in cui, satana era nella corte di Dio. A questa offerta, simbolica della decima data da Abramo al sacerdote dell’Altissimo, si aggiunge il significato dell’offerta di Melchidesech del pane e vino ad Abramo, che farebbe riferimento all’anticipazione dell’ultima cena di Gesù, prima del sacrificio, ma anche alla cerimonia della celebrazione della cena che faremo nel regno di Dio, con Gesù e Abramo, Isacco e Giacobbe. Il dono del pane e vino, del sacerdote Melchidesech ad Abramo rappresenta la conciliazione e il perdono che Dio ha deciso di offrire all’uomo. Il sacerdote dell’Altissimo è anche re di giustizia e di pace, non solo perché li ha esercitato, essendo re, ma perché questi due virtù risiedevano in lui, essendo la seconda Persona di Dio. Il sacerdote dell’Altissimo è stato re di Salem, ove in futuro Gesù risiederà nel monte Sion per proteggere la sua Gerusalemme. Se per Gesù Sion sarà anche il luogo di dolore e di sangue, sarà soprattutto di vittoria e punto di salvezza universale. Certo è, che Melchidesech rappresenta la visitazione reale della Parola di Dio sulla terra ricollegabile a Dio, nella sua forma Trina, dopo aver lasciato da tanto tempo il giardino dell’Eden e dichiarato eterna condanna all’uomo. Tuttavia, per il suo grande e infinito amore, abbiamo conosciuto il sacerdote dell’Altissimo Melchidesech essere la Parola incarnata anzi tempo nell’uomo e poi in Cristo.                                 

Pace e fede nel Signore

 

                      


         

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