E’ difficile
capire come Dio possa essere luce e nello stesso tempo forma la luce. Per
tentare di capire il concetto del rapporto che possa esistere tra l’essere luce
e il formare la luce, dobbiamo studiare il verso di Isaia 45:7 Io formo la luce, creo le tenebre, do il
benessere, creo l'avversità; io, il Signore, sono colui che fa tutte queste
cose. Se Dio forma la luce, vuol
dire che essa è in Lui come facente parte della sua persona 1Giovanni 1:5 …. Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre. Quindi,
essendo la Luce in Lui, la dispone secondo il suo criterio di giudizio, dove
vuole, poiché anche, la possiede. Diverso è il concetto, quando leggiamo, creo le tenebre, poiché, il creare si
attribuisce a qualche cosa che prima non esisteva e che, per mezzo della sua
potenza, Dio ha creato le tenebre dal nulla, poiché le tenebre non sono in Dio.
In riguardo al benessere, Dio dà il
benessere, perché come componente
della luce il benessere è in Lui e ne dispone come ha formato la luce. In
riferimento all’avversità, come
oggetto esterno, la crea come crea le tenebre. Così, si comprende ciò che in
Dio lo forma e ciò che non è il Lui lo crea. La domanda, allora, che ci
facciamo è, se la luce è nella pienezza di Dio, come sia possibile che abbia
voluto creare l’opposto? Bisogna, tuttavia, ricordare che l’opposto non è
eterno, mentre la luce lo è. Se Dio ha creato l’albero della conoscenza del
bene e del male non è che questi elementi sono componenti del suo Regno, ma li
ha permessi, in funzione della creatura terrena, essendo che, l’uomo in futuro
non sarà più carnale ma che, al ritorno di Gesù sarà rivestito da un corpo
incorruttibile, idoneo per il Paradiso, dove l’albero della conoscenza del bene
e del male non ha più motivo d’esistere. Da quanto detto, si arguisce che Dio
forma la luce, poiché, essa è luce di se stesso che illumina il suo Regno. Apocalisse
22:5 …. perché il Signore Dio li illuminerà e
regneranno nei secoli dei secoli. Questa luce avrebbe avuta una diversa
funzione, quando è stata sulla terra sotto forma di Gesù, la quale, fu sapienza
divina in assoluto, mentre quando è nel Regno dei cieli è Luce di Dio che
illumina. Così, Gesù, era Luce quando apparve a Saul nella via di Damasco, essendo
che Gesù stava nel Regno dei cieli ma quando Gesù era sulla terra fu sapienza
di Dio, infatti, quando parlò sul monte della trasfigurazione con Elia e Mosè,
Gesù fu coronato di luce, essendo la sapienza divina che ha illuminato gli
uomini, i quali, a suo tempo nei cieli, i credenti riceveranno a buon prezzo il
frutto della luce eterna, essendo stati cibati dalla sapienza illuminante di
Gesù. Come possiamo immaginare che Dio, nel Regno dei cieli, illuminerà il suo
popolo al posto del sole? Pur stando Dio
e Gesù sul proprio trono, Dio ci illuminerà. Apocalisse 22:1 Poi mi mostrò il fiume …. che scaturiva dal
trono di Dio e dell'Agnello. Ritornando al verso iniziale Isaia 45:7 è
scritto ...sono il Signore che fa tutte
queste cose. Da questo, si comprende che, Dio, oltre a formare la luce Egli
permette la mescolanza della luce e delle tenebre, nel senso che, produce dentro
l’universo di tenebre, la vita e tutti corpi viventi. Nel verso Apocalisse 22:5
essendo scritto…. perché il Signore Dio
li illuminerà……. Allargando la visione, bisogna capire come possiamo
coniugare il fatto che Dio è Luce ed è anche Spirito ma che, nello stesso
tempo, passeggiava nel Giardino dell’Eden con Adamo ed Eva, Genesi 3:7 …… il Signore, il quale camminava nel giardino
sul far della sera. A questo punto,
comprendiamo che la mente umana ha un problema quello di non essere capace di
dare una definizione a tutto ciò. Tuttavia, possiamo dire che l’uomo ha i presupposti
per intendere il mistero di Dio ma non ha l’accesso. Genesi 3:24 Così …. pose a oriente del giardino d'Eden i
cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire
la via dell'albero della vita. Concludendo, diciamo che Dio ci ha lasciato
una porta stretta che porta alla vita eterna, quella di avere fede
incondizionatamente in Lui.
Pace e fede nel
Signore
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