Genesi 6:3 Il Signore disse: Lo Spirito mio non contenderà per sempre con l'uomo
poiché, nel suo traviamento, egli non è che carne; i suoi giorni dureranno
quindi centoventi anni. Difficile comprendere i motivi della decisione di
Dio di ridurre la vita dell’uomo, essendo che, l’uomo già fu condannato nel
Giardino dell’Eden. La sua vita, dopo la condanna, sia se fosse stata lunga o
breve, sarebbe rimasta lo stesso sottomessa al peccato e al sacrificio del duro
lavoro. Le parole chiavi, per cui, Dio decise di limitare la vita dell’uomo
sono “non contenderà” e “traviamento”. Non considerando la
corruzione estrema e i disegni malvagi in ogni tempo fatti dall’uomo, esaminati
dopo, nei versi 5 a 7, Dio si rammarica che a causa del traviamento dell’uomo,
Egli, non è più disposto a contendere con lui, poiché non è altro che carne. Da
questo, sembra che gli angeli, col prendere le figlie degli uomini, (uomini, è
riferito a tutti e non solo alla generazione di Set), non siano stati la causa,
per cui, Dio, decise di abbreviare la vita dell’uomo, poiché, i giganti furono
anche dopo e li abbiamo visti quando Gesuè mandò le spie in Canaan.
Considerando il traviamento, invece, esso è l’atto di depravazione dell’uomo
che sconvolge la rettitudine dell’esistenza ed accelera la propria distruzione
dell’uomo, in più breve tempo. Ciò, avrebbe modificato, indirettamente, il
piano di Dio, per cui, crediamo che il grave traviamento, avrebbe inquinato
troppo il formarsi dei valori per meritare la salvezza non lasciando abbastanza
spazio all’umanità di convertirsi a Dio. Da questo, si suppone, che sarebbe
scaturita la gelosia di Dio che decise di non continuare più a contendere con
l’uomo, nel dimostrargli, che solo Lui è Dio. Quindi, la lunga vita
dell’uomo sulla terra avrebbe causato un lungo tempo per il completamento del
ministero di Dio, per il fatto che, più il tempo diventa lungo più si allontana
la salvezza per l’uomo. Se ciò potesse
essere un’ipotesi, possiamo pensare che Dio, come fece con la torre di Babele,
che disperse il suo popolo, sia intervenuto qui, in anteprima, a ridurre
l’esistenza dell’uomo, non volendo più contendere con lui per lungo tempo ma
che la salvezza fosse considerata, in primis. La brevità della vita, tuttavia,
è un bene per l’uomo, poiché, tutto ciò che fa Dio è per il bene e mai per il
male. Se la lunga vita, fu concessa da Dio nel Giardino dell’Eden, ora, dopo il
peccato, non è più funzionale per l’uomo. Riflettendo, sulla conseguenza della
disubbidienza, anche la natura ne è stata coinvolta dal peccato dell’uomo,
infatti, oggi essa è inquinata materialmente, mentre allora, fu inquinata
spiritualmente. Ragione, per cui, l’inquinamento spirituale ha prodotto il
dissesto materiale del mondo intero, per cui, Dio, per il suo amore,
accorciando la vita dell’uomo, indirettamente, ha accorciato la vita della
terra. La parola di Gesù ne dà una conferma che negli ultimi tempi saranno più
frequenti i cataclismi ma anche e soprattutto, l’avvento del ritorno di Gesù
che realizzerà la salvezza e la trasposizione dell’umanità nel Regno di Dio che
avverrà imminente. In considerazione del fatto che raramente si raggiunge l’età
di centovent’anni ma quella media di ottantacinque anni è, anche se non siamo
d’accordo, un bene per l’umanità per raggiungere la salvezza più brevemente da
quella stabilita dal principio. Da questi fatti ipotizzati, si deduce che Dio
ci ama e ci salverà, essendo che siamo la sua creatura che ha foggiato con le
sue mani e per questo non può disperdersi nel nulla.
Pace e fede nel
Signore
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