Il
creato, visibile, scaturito dalla Parola di Dio, può essere soggetto a mutazioni
prodotti da procedimenti interni come la decomposizione o causati da egenti
esterni, come l’azione delle intemperie. L’importante capire che queste
trasformazioni sono concepite da una legge, chiamata “natura”, la quale,
dipende dalla volontà suprema di Dio. La creazione invisibile, invece, segue
procedimenti sconosciuti ma che l’uomo può vederne solo gli effetti, si pensi al
miracolo. Nell’organizzare il tutto, Dio, opera per mezzo della sua Parola, che
concretizza decreti valevoli per tutto il creato visibile e invisibile. Genesi 6:13 Allora Dio disse a Noè: Nei
miei decreti, la fine di ogni essere vivente è giunta poiché la terra, a causa
degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li
distruggerò, insieme con la terra. Questi decreti possono essere di
diversi tipi e per diverse ragioni, a tempo indeterminato, come la
disconoscenza della fine del mondo o eterni, come la condanna all’uomo o
ancora temporanei, come il segno impresso su Caino che sarebbe durato solo per
la sua vita. Nel caso sopra citato, di Genesi 6:13, il decreto dato da Dio è
consequenziale ad una azione dell’uomo, prevedibile ma non accettabile da Dio, e
che lo ha emesso ricorrendo ad una modificazione estrema per placare il suo
stato fiduciario rotto dall’uomo. Nello stesso tempo, ad essere inglobata nel
suo decreto, è coinvolta la terra, come concausa di colpa, per non essersi
manifestata all’uomo ad impedirgli l’azione corrotta, con i suoi mezzi di manifestazioni
naturali o spaventosi segni, per trasmettergli il tenore della collera di Dio.
Ricordando che Dio, è tre volte Santo per la sua purezza ed è il Re dei re per
la sua Legge, il suo decreto deve essere osservato. Ecco che, Dio, pone nei
suoi decreti o direttive degli obblighi, a cui, l’uomo e la natura debbano
sempre ubbidire. Da questo si deduce che, Dio, nel suo Regno è Re in assoluto e
stranamente a quanto l’uomo ne sia contrario, il sistema monarchico, sarebbe il
regno per eccellenza che piace a Dio. Esodo
18:20 Insegna loro i decreti e le leggi, mostra loro la via per la quale
devono camminare e quello che devono fare; Mosè fa appello ai decreti di
Dio che sono quelli che per iscritto danno la conoscenza della via per seguire la
volontà espressa di Dio, ma rappresentano anche il legame dell’uomo del
rapporto di cittadinanza del cielo e soprattutto del Regno di Dio. E’ l’uomo
stesso che chiede questi decreti perché sente di appartenere al Regno divino e
indirettamente, percepisce di essere uno straniero su questa terra. I decreti di
Dio sono dichiarazioni chiare e semplici e sono scritte nelle Sacre Scritture, affinché,
l’uomo non possa scusarsi di non essere stato avvisato dei comandi di Dio. Salmi
119:7 Ti celebrerò con cuore retto, imparando i tuoi giusti decreti. Dio
dà consenso e dona grazia a tutti coloro che dei suoi decreti ne fanno fonte di
vita, essendo che, essi insegnano il carattere di Dio e manifestano la sua
presenza che libera da ogni peso di questa vita. Isaia 10:1 Guai a quelli
che fanno decreti iniqui e a quelli che mettono per iscritto sentenze ingiuste.
Anche i giudici della terra devono essere equi e non formulare decreti che
opprimo i popoli. In riguardo al comportamento dell’uomo, può essere coinvolta anche
la terra come concausa di colpa, di non avere reagito su circostanze, in cui,
sarebbe dovuta agire - li distruggerò, insieme con la terra -. Questo
principio di giudizio divino si avvicina a quello dato da un re della terra e
quindi, lascia supporre che Dio, organizzi le opere del suo Regno, per mezzo di
decreti, essendo anche il Re dei re.
Pace e fede nel Signore
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