Questo avvenimento segna un punto di svolta tra il mantenere la fede nel Signore e la decisione di annichilirsi nella lascività delle tenebre. Non furono sufficienti quattrocento anni di schiavitù per debellare radicalmente la sofferenza della schiavitù e la sottomissione a sopportare gli idoli dell’Egitto, che al primo intoppo, non portatore di eccessiva fatica, fece cambiare brevemente la mente obbrobriosa del popolo di Israele. La cosa più grave si è rivelata al momento in cui il popolo chiese un dio pagano ad Aronne che, senza alcun suggerimento, egli decise di costruirlo e di coprirlo d’oro chiedendo, per tale motivo, la partecipazione di tutti gli israeliti a fornirgli orecchini e simili per foggiare l’idolo d’oro. Da dove gli è venuta l’idea ad Aronne di costruire un vitello d’oro? Da questa sua richiesta e della sua capacità di costruirlo, si suppone che egli fosse capace già di modellare forme e strutture come fa il cesellatore. Si suppone che l’idea di costruire il vitello fosse stata la correlazione che egli aveva degli idoli egizi, tra i quali vi erano diversi tipi di belve e figure umane con testa di animali. Il vitello, in questo caso, avrebbe rappresentato la forza del popolo di Israele come schiavo ubidiente che si sarebbe sottomesso di nuovo al gioco egizio riconoscendo di avere ripensato all’errore di allontanarsi e il rivestimento d’oro, avrebbe configurato la ricchezza presa e ora restituita, avvolta nell’idolo, loro dio. Esodo 32:2 Aronne rispose loro: Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me. Dai fatti notiamo che Aronne commise un grave peccato, essendo che, Dio lo aveva fatto sacerdote e lo aveva posto come parola parlante di Dio a posto di Mosè, nei confronti del faraone. Egli, a nostro parere, avrebbe dovuto rappresentare il Mosè parlante e il sacerdote di Dio, fermando con ogni mezzo la decisone corrotta del popolo. Egli, invece di costruire il vitello avrebbe dovuto costruire un altare e aspettare la manifestazione di Dio, poiché la liberazione dalla schiavitù era molto più grande del suo ritorno. Fu debolezza o incapacità di agire? Tutto sembra essere avvenuto come se il popolo di Israele fosse entrato in un incubo, in un momento di smarrimento mentale provocato, forse, dal deserto o dal caldo, certo è che la corruzione si manifestò esageratamente insidiosa e maldestra, tale che Mosè alla vista di quelle tenebre impersonate nel suo popolo, decise di rompere, scagliando contro di loro, le tavole della vita. Crediamo che i tempi che ci accompagnano non sono dissimili da quel momento, essendo che, la svolta dell’uomo all’idolatria e all’apostasia sia evidente e anche lo stesso ragionamento coincide con quello di quel popolo, poiché, Dio non si fa vedere né sentire, allora, è necessario andare a volgere lo sguardo altrove in stupidi immagini e oscure credenze, allontanando lo sguardo della vera virtù divina che ci ha formati e che, per grazia, ci dà tutt’oggi la vita. Se Mosè scagliò le tavole contro il suo popolo corrotto, Gesù, scaglierà la sua parola a doppio taglio e piegherà i potenti e i sovvertitori della Parola di Dio e li ridurrà in pula, riscattando i veri osservatori che son rimasti fedeli alle promesse di Gesù, Re dei re della terra e Re del regno dei cieli in eterno. Esodo 32:5 Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: Domani sarà festa in onore del Signore. 6 Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Speriamo e preghiamo che questa umanità possa presto ravvedersi come ha fatto il popolo di Dio nel deserto, poiché, anche noi siamo i suoi figlioli.
Pace e fede nel Signore
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