Da dove è venuta a Dio la volontà di creare l’uomo sulla terra tra le tenebre dell’universo? Proprio perché la mente umana creata illimitata doveva esistere in un luogo senza fine, ma non infinito. L’uomo può essere considerato eterno, se non fosse per il tempo che contiene la morte. infatti, anche se l’uomo è santo muore perché il tempo distruggerà il suo corpo. Se, Gesù in carne, è nato poi fu bambino e poi fu adulto, si suppone che il tempo avrebbe inciso anche su di Lui con la morte. Su questo ultimo evento, se fosse accaduto, Dio lo sa cosa avrebbe fatto. Tuttavia, se Elia, come profeta, è stato accolto in cielo, Gesù, come Figlio di Dio, sarebbe stato accolto in cielo perché fa parte del cielo. Allora, Gesù, in questa terra avrebbe sperimentato tutti gli effetti dell’esistenza umana ma non la morte. Questo è quello che supponiamo. Ci chiediamo, la morte sulla croce potrebbe essere paragonata alla morte della sua eventuale vecchia sulla Terra? No! Essendo che, Dio, in questo ultimo caso, lo avrebbe rapito in cielo prima dell’ultimo suo giorno. Da questo concludiamo che la morte in croce sia stata il risultato del sacrificio per la salvezza e non morte corporale definitiva come quella dell’uomo. Infatti, in Gesù è morto il corpo ma non Gesù. Quando, dopo tre giorni spesi nell’inferi, Gesù, tornò dentro il corpo, Egli si mosse e viveva come se non gli fosse successo alcuna cosa. Quindi, tornando alla morte, nella terra è il tempo che governa lo sviluppo dell’esistenza umana ed è Dio che stabilisce il termine di questo tempo per ogni uomo. Considerando la domanda di fondo, quella della creazione dell’uomo, ci chiediamo: quante volte Dio lo ha creato? Se nella Genesi ci siamo fatti una convinzione che vi sono state due creazioni, per lo meno per la donna, perché Adamo fu creato una sola volta, essendo che, Dio lo prese dalla prima creazione e lo pose nel Giardino per essere studiato. Oltre queste due creazioni, ve ne è un’altra e si riferisce a quando Dio si pentì di avere creato l’uomo. Genesi 6:6 E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Col diluvio, Dio pone fine a quella che fu la prima creazione integrata, secondo la nostra ipotesi con la creazione della donna secondo il cuore di Adamo, Genesi 6:23 Allora l'uomo disse: Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa…. per cui, tutta l’umanità, escluso la famiglia di Noè, scomparve dalla faccia della terra. Una questione viene fuori che fa riflettere sul perché Dio abbia detto in Genesi 1:31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. Più che dare la colpa all’intervento di satana che ha scompigliato i piani di Dio, consideriamo come correlati tutti questi fatti per capire le diverse fasi di innovazioni sulla esistenza umana e terrestre, come strumenti necessari per arrivare alla decisone finale, in cui, Dio ha potuto dire: Apocalisse 21:5 E Colui che sedeva sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose. Perché Dio facesse nuove tutte le cose ci chiediamo; era necessario l’attuazione delle diverse creazioni e perché? Questa domanda ci porta a considerare che le diverse creazioni abbiano avuto un fine a noi sconosciuto ma che potremmo ipotizzarlo con l’aiuto di Dio. Quello che ci apre la dimensione della conoscenza dei motivi delle creazioni e per ultimo la fase che ogni cosa sarà nuova è la gradazione dello stato dell’uomo che man mano che attraversa una nuova creazione assume un aspetto più specifico all’accostarsi al sistema divino. Infatti, nella prima creazione, è comandato all’uomo di moltiplicarsi e riempire la terra, nella seconda il riconoscimento della donna come compagna inseparabile all’uomo. Genesi 2: 24 Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Nella terza creazione vi è una totale riedificazione dell’anima dell’uomo, che comincia a seguire con responsabilità la legge di Dio. Tutti, compreso i profeti cominciano a riconoscere il loro peccato. Questo sentimento prepara l’uomo ad apprezzare ed adorare Gesù, con il quale, Dio, come le molteplici creazioni apre la conoscenza alla perfezione dell’esistenza eterna che scadrà sull’uomo, già divenuto idoneo a sopportare il cambiamento definitivo per l’esistenza divina per poi intraprendere l’eternità nel regno di Dio.
Pace e fede nel Signore
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