lunedì, giugno 13, 2022

ERANO NUDI

 

La prima disposizione organizzativa che Dio ha fatto, in riguardo al modo di vita è stata che l’uomo e la sua compagna avrebbero dovuti vivere nudi su questo pianeta. Dio disse: Genesi 3:11 Riprese: Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? La condizione che Adamo avrebbe signoreggiato su tutti gli animali fu il presupposto che nessun animale lo avrebbe attaccato e che la sua sicurezza di vivibilità sarebbe stata immune da ogni pericolo. A tali condizioni, stabiliti da Dio, Adamo ed Eva e tutti gli abitanti ad anima vivente sarebbero vissuti nudi su questo pianeta. Ci chiediamo: questa tesi lascerebbe ad intendere che l’uomo sarebbe stato nudo anche nel regno di Dio? No! Perché nel cielo saremo tutti come gli angeli. Consideriamo ora Genesi 3:10 Rispose: Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto. Da dove è pervenuto il senso di paura ad Adamo di essere nudo? E’ stato forse satana? No! Certamente non sappiamo, quando satana fece si che Adamo ed Eva mangiassero il frutto dell’albero della conoscenza, avrebbero dopo sentito il bisogno di coprirsi e di vergognarsi di fronte a Dio, poiché, ciò non è scritto. E’ stata, quindi, la conoscenza che ha impresso il distinguo della personalità da coprire e riconoscere la propria nudità e, per conseguenza, la malizia del sesso.  Poiché, se il rsapporto tra uomo e donna fosse stato nella condizione di anima vivente la procreazione sarebbe stata funzionale, al massimo, strumentale ma ora con la vergogna è divenuta di libidine, essendo che, i nostri avi mangiarono il frutto, si sono aperti i loro occhi alla conoscenza. Tuttavia, alla conoscenza è attaccato il bene e il male e loro capirono che la nudità era un male, quello che Dio, invece, aveva preposto di essere normale. Così, il fatto che loro hanno considerato essere dignitoso e giusto contrastò la disposizione di Dio come base della vita delle anime viventi sulla terra. Siccome questa conseguenza ha inficiato il futuro dell’umanità come, anima vivente, la condanna non poteva essere che perpetua. Non è stato Dio a pesare la pena ma l’uomo stesso è stato concausa della misura restrittiva costringendo la giustizia di Dio ad operare come giudice terzo e non da Creatore. Con questo atto Adamo costruì, in un attimo, una siepe di confine con Dio che non riceverà più tolleranza ma solo giudizio. La nudità ha colpito non solo il corpo ma anche e soprattutto la mente di Adamo e di conseguenza dell’uomo che non può più dialogare con Dio nel momento di bisogno, perché il peccato e il dolore regnerà nella sua vita fino alla fine dei suoi giorni. Ora il suo corpo sentirà il freddo, il caldo e le malattie e la morte.  Se da un lato non possiamo che essere d’accordo a questa conseguenza penale per l’uomo, dall’altro dobbiamo anche considerare che l’uomo è stato a torto o a ragione sedotto nella sua buona fede, nella quale, la parte lesa è stata la sua mente, poiché, è stata corrotta e alterata con la semplice parola traviata di satana.  Siccome il vero colpevole è stato satana, l’uomo in virtù dell’appartenere a Dio come sua creatura, riceverà misericordia. Dio ha stabilito che Gesù avrebbe costruito l’uomo come piace a Dio per essere degno di vivere e non morire.  L’uomo non dirà più «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».  Ma la gioia regnerà sempre nell’uomo, anzi, Dio stesso asciugherà le lacrime all’uomo, vittima, in buona fede, di un progetto di Dio universale, sconosciuto totalmente all’uomo. L'uomo sarà come Dio vuole che sarà. 

Pace e fede nel Signore

 

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